Isernia, cittadinanza onoraria a padre Luigi Marro: parte la petizione

Fra Nazario Vasciarelli ha formulato apposita richiesta al sindaco d’Apollonio. Da domani la raccolta di firme presso la chiesa del Sacro Cuore


ISERNIA. Cittadinanza onoraria di Isernia per Padre Luigi Marro. Ne ha fatto richiesta al sindaco il parroco e superiore dei Frati Cappuccini del Sacro Cuore, fra Nazario Vasciarelli, che ha raccolto subito i favori sia del primo cittadino pentro, Giacomo d’Apollonio, sia dei componenti del consiglio comunale.

padre Luigi oraPassaggio necessario, però, per la concessione dell’onorificenza a questo frate, una delle figure più amate da generazioni di isernini vissuti all’ombra del convento di piazza Veneziale, è l’acquisizione di una sottoscrizione da parte dei cittadini. E, per questo motivo, domani, mercoledì 6 marzo, al termine della Liturgia delle Ceneri delle ore 18.30 nella chiesa del Sacro Cuore, chi volesse, potrà apporre la propria firma su un apposito registro che sarà predisposto per l’occasione.

Nato a Cervinara (Avellino) 81 anni fa, ha prestato la sua opera sacerdotale nel convento di Isernia dal gennaio 1964 fino all’agosto 1991, portando avanti un’azione di evangelizzazione e aggregazione di cui si ha memoria viva ancora oggi a più di 27 anni di distanza dal suo trasferimento a Venafro.
Mente vulcanica e piena di spirito di iniziativa, apprezzato insegnante di religione presso il liceo classico “Fascitelli”, stimato anche dai non cattolici, guardiano del convento e parroco del Sacro Cuore, assistente della Gioventù Francescana, nel 1976 fondò Radio Amica Isernia, una delle prime radio libere del Molise, che riusciva a coprire con le sue frequenze tutta la regione.

E’ stato tra i fondatori dell’associazione culturale e ricreativa Acri che operava nel campo del teatro e dello sport ed in tanti ancora ricordano, all’indomani del terremoto del maggio 1984, la sua opera di assistenza morale alla popolazione alloggiata nelle due tendopoli montate a San Lazzaro e nell’area che ora ospita l’istituto industriale.

Attualmente, costretto a fare i conti con diversi acciacchi, affrontati, comunque, con il consueto spirito combattivo, vive da diversi anni presso l’infermeria del convento di San Giovanni Rotondo, non disdegnando qualche puntata nella “sua” Isernia per incontrare i vecchi amici.

Camillo Pizzi

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