Isernia, giovane egiziano ritrova e restituisce il portafogli perso dal consigliere De Marco

Disavventura a lieto fine per l’esponente dei Popolari, una storia che sfata i troppi luoghi comuni. “Le buone azioni non hanno colore, razza o religione” commenta il consigliere di Palazzo San Francesco

ISERNIA. Una disavventura a lieto fine che ha anche il merito di sfatare un luogo comune, troppo spesso abusato e soprattutto di questi tempi.

Capita che un giovane egiziano trovi per strada un portafogli, con dentro qualche banconota da cento euro che avrebbe potuto fargli comodo. Lo apre ma solo per cercare un indizio, qualcosa che lo faccia risalire al proprietario. Trova un bigliettino, c’è un numero di telefono. Chiama, racconta la storia, viene in possesso del numero giusto e avvisa il legittimo proprietario di non preoccuparsi. Il portafogli è in buone mani, basta che gli dica dove riconsegnarlo.

Racconta la disavventura a doppio lieto fine il consigliere comunale di Isernia Giovanni De Marco, proprietario di quel portafogli smarrito, ritrovato e riconsegnato così come lo aveva perso dal giovane egiziano che passeggiando per il capoluogo lo ha visto a terra, lo ha raccolto e lo ha restituito.

“Le buone azioni non hanno colore, razza o religione” dice De Marco, consigliere del gruppo dei Popolari che racconta la storia a lieto fine.

“Ero in riunione con i colleghi del Gruppo dei Popolari quando davanti alla sede, nei pressi della villa comunale, mi sono accorto di non avere più in tasca il portafogli. Poco prima avevo effettuato un prelievo e probabilmente l’ho perso in quel momento. Una cosa che naturalmente mi ha preoccupato, anche perché oltre al denaro, mi sono reso conto di aver perduto carta di credito, bancomat e documenti”. Nemmeno il tempo di denunciare la cosa che squilla il telefono.

“Mi ha chiamato un ragazzo straniero – racconta ancora De Marco -. Ha detto di aver trovato il mio portafogli. Dentro aveva trovato un bigliettino con il recapito della mia fidanzata a cui ha chiesto il mio numero. Poi mi ha chiamato e mi ha dato appuntamento in un bar. Ci siamo incontrati e mi ha riconsegnato il portafogli. Subito gli ho offerto una ricompensa e ho dovuto faticare tantissimo perché la accettasse. Ho voluto raccontare questa storia perché mi ha davvero toccato il cuore. È stato un gesto di grande senso civico che, ancora una volta dimostra come, le buone azioni non hanno colore, razza e religione”.

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