Il Tribunale del Riesame non ha accordato la misura degli arresti domiciliari concessi ieri all’altro giovane arrestato nell’ambito della stessa operazione condotta da Polizia e Carabinieri
CAMPOBASSO. Istanza rigettata: Michele Di Bartolomeo, più conosciuto come ‘Pensa’ (alter ego del writer che ha dato il nome all’intera operazione portata a termine nella notte tra il 7 e l’8 marzo scorsi da Carabinieri e Polizia) resta in carcere. Cambiano gli scenari, quindi, per i due giovani campobassani arrestati nell’ambito dello stesso blitz: da ieri Andrea Maselli è agli arresti domiciliari, stessa misura richiesta per Di Bartolomeo ma non accordata dal Tribunale del Riesame.
La prossima ‘tappa’ di questa complicata vicenda giudiziaria il prossimo 9 aprile: è fissato per quella data l’incidente probatorio per la rapina del 22 gennaio scorso quando i due giovani si sarebbero introdotti in casa di una donna che vive in via Monte Santo a Campobasso per portare via alcuni oggetti personali e un computer. La stessa donna, dopo aver allertato il 112, raccontò di un altro episodio simile, di cui sarebbe rimasta vittima nel mese di luglio. Mai denunciato per timore di ritorsioni.
Ad Andrea Maselli, per il quale ieri si sono aperte le porte del carcere, viene contestata la rapina del 22 gennaio scorso che, dopo essersi confidato con il suo legale, l’avvocato Giuseppe Fazio (che assieme alla collega Letizia Di Lena lo assiste in questa complicata vicenda) confessò 48 ore dopo ai Carabinieri e in Procura.
Scenario inquietante quello che le forze dell’ordine hanno scoperto con indagini mirate e specifiche e che sembrerebbero coinvolgere maggiormente il 25enne ‘Pensa’: rapine efferate, pestaggi e minacce a chi non pagava i ‘debiti’ di droga, la presunta complicità dei genitori negli affari loschi (entrambi sarebbero indagati a piede libero) e quei 90mila euro nascosti in casa, ben occultati in una intercapedine, probabile provento dell’attività di spaccio.
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