Furgone e orologi rubati: quattro ladri smascherati dall’Arma

I carabinieri hanno identificato gli autori dei colpi messi a segno nelle ultime settimane nel Venafrano. Nei guai anche un commerciante abusivo e i titolari di due aziende agricole

VENAFRO. Quattro persone denunciate per furto: questo il bilancio dell’attività di prevenzione operata dai Carabinieri della Compagnia di Venafro. I militari della locale Stazione hanno portato a termine un’indagine che ha consentito di individuare e denunciare in stato di libertà per furto tre giovani stranieri di origini pakistane.

Grazie agli accertamenti effettuati si è scoperto che avevano sottratto un telefono cellulare dall’interno di un’auto e successivamente lo avevano utilizzato.
Inoltre, i militari del Nor hanno sorpreso una persona della provincia di Salerno in una zona isolata, al confine con la provincia di Caserta, vicino ad un furgone. I Carabinieri hanno deciso di vederci chiaro approfondendo gli accertamenti sull’uomo che non giustificava con motivazioni convincenti la sua presenza in quel luogo. I militari, ispezionando il furgone, riscontravano che risultava rubato nella decorsa notte in provincia. Conseguentemente, i Carabinieri lo hanno denunciato per furto aggravato, mentre il veicolo veniva restituito al legittimo proprietario.

I Carabinieri del Nor di Agnone hanno contestato una violazione amministrativa ad un uomo originario della provincia di Napoli, responsabile di commercio abusivo. Nel corso di un mirato servizio di controllo del territorio, gli uomini in divisa sorprendevano l’uomo mentre era intento a vendere diversi orologi, senza la prevista autorizzazione. Per l’uomo è scattata la violazione amministrativa per esercizio abusivo dell’attività di commercio.

Infine, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Isernia, insieme ai militari dei reparti territoriali hanno effettuato un controllo presso due aziende agricole di allevamento di ovini e caprini nella zona dell’alto Molise. Sono stati denunciati entrambi i titolari delle società perché resisi responsabili della violazione inerente la formazione dei lavoratori sui rischi per le mansioni svolte.

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