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Comunali: ‘Io amo Campobasso’ accende i motori, oggi l’assemblea del movimento civico

Attorno al candidato sindaco Paola Liberanome ci sarà una squadra di candidati, molti alla prima esperienza elettorale


CAMPOBASSO. Unire le intelligenze, le proposte e le energie che la città ha disperso in questi anni e farlo nel segno della discontinuità politica. Questi i principi cardine del movimento civico ‘Io amo Campobasso’ che, dopo una fase di confronto, prima con il Partito Democratico poi con il Movimento 5 Stelle, ha trovato una propria sintesi sulla figura di Paola Liberanome, la quale sarà, come detto nei giorni scorsi, la candidata sindaco espressione diretta del movimento stesso che, quindi, correrà in completa autonomia.

“Oggi chiudiamo una fase del nostro ciclo- spiega il portavoce di ‘Io amo Campobasso’ Mario Davinelli, durante l’assemblea tenutasi oggi pomeriggio all’Hotel San Giorgio – relazioneremo sulle attività svolte in questi ultimi mesi e spiegheremo dove siamo arrivati per la redazione del programma”. Sui vari confronti avuti con il Partito Democratico, terminati con un nulla di fatto, Mario Davinelli spiega come “la discussione sul programma che abbiamo fatto con il centrosinistra si è arenata molto presto. C’erano sicuramente delle similitudini dal punto di vista ideale in quanto nel nostro manifesto è chiara l’impronta progressista, ma non abbiamo avuto mai la possibilità di fare una discussione vera sul programma, per questo si è arenato il confronto.

Noi non chiedevamo discontinuità sul nome del candidato sindaco – spiega Davinelli- nessuno di noi ha nulla contro l’attuale sindaco dal punto di vista personale. Noi volevamo discontinuità sui metodi, sul programma e, di conseguenza, sui nomi. È chiaro che noi nasciamo da una critica per ciò che riguarda l’amministrazione attuale, in ogni caso abbiamo cercato un’alleanza che però doveva partite da certi presupposti”.

L’assemblea di ‘Io amo Campobasso’ ha, quindi, incoronato la propria candidata alla fascia tricolore Paola Liberanome la quale ha sottolineato come “il movimento nasce proprio per dare una visione discontinua rispetto al presente. Tale diversità – spiega- sarà rappresentata dalla testimonianza di ognuno di noi. Tutti noi abbiamo una storia precisa che rappresenta già di per sé discontinuità. Inoltre abbiamo un programma in cui siamo partiti da un’analisi della città, impiantando nel manifesto un’impronta valoriale forte. Questo ci ha permesso di ricompattare pezzi della città fino ad oggi slegati e che hanno sentito l’esigenza di essere rappresentati. Noi dobbiamo dare una prospettiva futura di questa città che finora è mancata in quanto non c’è stata una seria programmazione”.

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Redazione

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