Il consigliere politico del governatore promosso a capo dell’ente subregionale: decisione che spiazza il centrodestra a pochi giorni dal bilancio e a due settimane dalle liste per le Comunali di Campobasso
CAMPOBASSO. A dimostrazione che delle apparenze se ne impipa, Donato Toma impone una nuova prova di forza alla sua (bistrattata) maggioranza e nomina Giuseppe Santone – ex consigliere al Comune di Campobasso con Gino Di Bartolomeo sindaco, primo dei non eletti a subentrare in assise con Toma chiamato in Giunta – suo consigliere politico da inizio legislatura, a capo dell’ente subregionale forse più importante, Molise Acque. Una decisione piovuta tra capo e collo al centrodestra, nonostante una riunione di maggioranza svoltasi ieri pomeriggio in cui la questione Molise Acque non fosse stata minimamente toccata. Così come in occasione dell’azzeramento delle deleghe assessorili, quando il governatore decise senza dire nulla a nessuno e spiazzando tutti, anche stavolta i suoi consiglieri e assessori si sono trovati il benservito a cose già fatte, senza poter dire neanche mezza parola.
Del resto, la decisione della nomina di vertice rientra nelle sue esclusive competenze e il governatore, pertanto, non si è fatto pregare: ma è il tempismo la cosa che fa più discutere, visto che Santone – il cui nome circolava fin dall’elezione del presidente Toma – si vede recapitare l’importante e remunerato incarico presidenziale a pochi giorni dall’approvazione del bilancio di previsione e a due settimane dalla presentazione delle liste per le elezioni amministrative, con la coalizione già in fibrillazione per il mancato accordo sul nome del candidato sindaco di Campobasso Alberto Tramontano, pianificato ad Arcore da Salvini, Meloni e Berlusconi e maldigerito dai Popolari di Vincenzo Niro e dai movimenti civici.
Lo strappo di Toma, forse, fa intuire che il presidente della Regione possa voler cedere qualcosa per l’investitura del candidato sindaco del capoluogo – un nome a lui gradito e che sembrava poter mettere tutti d’accordo pare quello dell’avvocato Aldo De Benedittis, ma a questo punto qualcuno potrebbe avere più di qualcosa da obiettare – tuttavia l’imprevedibilità del governatore molisano è cosa ormai nota e con la quale è impossibile fare previsioni da parte di ciascuno. Per ora, insomma, il dato è che c’è un uomo solo al comando: il resto degli alleati è costretto a stare a guardare senza contare praticamente nulla. Contenti loro.
Pba
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