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Isernia, il Pd in difesa dell’ospedale: lettera ai commissari per una sanità migliore

D’Achille e Bontempo illustrano i contenuti del documento: necessario fare chiarezza sul rapporto pubblico-privato, sul rispetto dei budget predefiniti e sulla rete di emergenza tempodipendente. E domani si scende in campo in difesa della Senologia del Veneziale. GUARDA LE VIDEOINTERVISTE


ISERNIA. Pressing del Partito democratico sui commissari alla sanità del Molise. Il segretario cittadino Maria Teresa D’Achille e il vicesegretario provinciale Ovidio Bontempo, in una conferenza stampa, illustrano i contenuti di un’articolata lettera inviata ad Angelo Giustini e Ida Grossi per chiedere conto dei Piani operativi sanitari 2019-21, di prossima attuazione. Una missiva condivisa con medici e addetti ai lavori che, partendo dall’assunto che l’ospedale Veneziale è patrimonio dell’intera provincia di Isernia, interroga i commissari sui provvedimenti che si intendano adottare su alcuni dei principali nodi del settore.

Dal rapporto pubblico/privato al rispetto e controllo dei budget predefiniti, fino alla difesa dell’ospedale di Isernia tout court, a partire dal recente ‘casus belli’ di Senologia, completamente ignorata nell’ultimo Atto aziendale Asrem, fino al potenziamento della rete di emergenza-urgenza e tempo dipendente: questo e tanto altro nel documento a firma del Direttivo cittadino Pd di Isernia e della Direzione provinciale della Federazione Pd di Isernia.

Da parte dei Dem, anche una richiesta di accesso agli atti del Tavolo ministeriale romano sulla sanità, per capire quali siano state esattamente le recenti eccezioni sollevate in quella sede, viste le “contraddittorie dichiarazioni del governatore Toma rispetto a quanto detto proprio dal commissario ad acta Giustini”, spiegano D’Achille e Bontempo.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A D’ACHILLE

Nello specifico, il documento parte dalla nota questione del rapporto pubblico/privato, principale problematica della sanità molisana, in particolare della provincia di Isernia, dove c’è “carenza di posti letto nel pubblico – si legge nella lettera indirizzata ai commissari – e la necessità di un riequilibrio nel rapporto tra pubblico e privato convenzionato. La rete ospedaliera regionale nel suo complesso conta 996 posti letto tra pubblico e privato, di cui 616 ripartiti tra i 3 ospedali pubblici di Campobasso, Termoli e Isernia e 380 destinati ai privati convenzionati. Si chiede, pertanto, di redistribuire il numero dei posti letto su tutta la rete ospedaliera a parità di saldo, senza creare un eccessivo squilibrio per la sanità pubblica, visto che solo il 20 per cento dei posti letto del privato convenzionato in provincia di Isernia viene utilizzato da pazienti molisani. Il restante 80% è dunque a beneficio di utenti di altre regioni, determinando sì una situazione di mobilità attiva economicamente importante (che tuttavia richiede una puntuale verifica in termini di costi e benefici effettivi per il pubblico e di vantaggi ulteriori per il privato), ma con conseguente impoverimento di posti letto nell’ospedale Veneziale di Isernia”.

“Sempre in materia di rapporto pubblico/privato – continua la missiva – va registrato come, negli ospedali molisani, non siano ancora stati attivati, complessivamente, 36 posti di lungodegenza e 60 di riabilitazione intensiva, previsti dai Piani sanitari 2015-2018 ma attualmente disponibili presso strutture private convenzionate. Si chiede, pertanto, di completare il processo di riconversione, in quanto esplicitamente previsto dagli stessi Pos 2015-2018”.

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