L’associazione ha attaccato il sindaco d’Apollonio per aver autorizzato il corteo a Isernia e non si è fatto attendere l’intervento del candidato di Fn alle europee
ISERNIA. L’Anpi Molise ha aspramente criticato il sindaco di Isernia Giacomo d’Apollonio per aver autorizzato il corteo di Forza Nuova sabato 4 maggio. Oggi giunge la dura replica di Giustino D’Uva, candidato alle europee con Forza Nuova e promotore dell’evento.
“Tralasciando il fatto che l’Anpi è un’associazione che continua a percepire fondi pubblici, pur non avendo più motivo di esistere, dato che i partigiani sono anagraficamente e storicamente estinti da tempo; il proclama dei sedicenti partigiani molisani è un coacervo di ridicolaggine ed ignoranza” ha esordito D’Uva. “Innanzitutto, infatti, il sindaco di Isernia non ha autorizzato alcun corteo, visto che si è trattato di una manifestazione elettorale che non va soggetta ad alcuna autorizzazione, se non, nelle forme di legge, eventualmente a prescrizioni della Questura competente. Secondariamente, la invocata XII disposizione transitoria sanziona, per l’appunto, la ricostituzione del partito fascista ed è chiaro a tutti che nessuno voglia ricostituire un partito che non esiste più da oltre 70 anni, ma solo incarnare e riportare in auge il nazionalismo, un concetto che ormai alligna nuovamente nel sentimento della maggioranza della popolazione italiana”.
“Quanto alla Mancino, si tratta di una legge che condanna la violenza ispirata da motivi razziali e, come peraltro testimoniato dalla presenza della forza pubblica, la condotta di nessuno dei partecipanti alla manifestazione ha neanche lontanamente configurato un reato di questo tipo – continua il candidato – Piuttosto, sembra che i partigiani si siano fatti rodere il fegato perché, per la prima volta, qualcuno ad Isernia ha denunciato pubblicamente lo scempio dell’immigrazione clandestina, che in Molise sta portando solo degrado, violenza e disordine”.
“Infine, mi sento di rivolgere un’esortazione all’Anpi, alla sinistra arcobaleno ed alle forze sedicenti antifasciste: quando il populismo di Salvini fallirà, dopo aver radicalizzato irreversibilmente il consenso all’estrema destra, le forze nazionaliste torneranno prepotentemente sulla scena, se ne facciano una ragione. Del resto, gli italiani hanno sempre più bisogno dell’uomo forte al potere, e solo noi sapremo rappresentare realmente questa necessità di ordine, sicurezza e disciplina”, ha concluso D’Uva.
Pietro Ranieri
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