Categories: CRONACA

Impresa isernina minacciata dalla camorra, la Procura di Napoli a caccia del clan che chiede il pizzo

Secondo alcune fonti giornalistiche, sarebbe stato fermato un uomo ritenuto responsabile delle ‘pressioni’ ai responsabili del cantiere di Porta Capuana, smantellato per mettere in sicurezza gli operai che torneranno lunedì al lavoro dopo la reazione del sindaco De Magistris, degli inquirenti e delle Forze dell’Ordine


di Lucia Sammartino

ISERNIA. Una importante attività investigativa in corso, tesa ad individuare l’uomo che per due giorni consecutivi ha minacciato gli operai del cantiere aperto a Porta Capuana dall’impresa isernina ‘Spinosa Costruzioni Generali’.

Stando a quanto riportato dall’edizione molisana del Tg Rai delle 14, ci sarebbe già un fermo: si tratterebbe della persona che, indossando il casco per evitare di essere ripreso dalla telecamere di videosorveglianza, avrebbe concretamente minacciato operai e responsabile del cantiere per i lavori di restyling del centro partenopeo finanziati da Regione Campania, Unione Europea e Unesco.

Napoli reagisce e Istituzioni, Procura della Repubblica e Forze dell’Ordine fanno quadrato attorno all’azienda isernina che, dopo una prima denuncia rimasta inspiegabilmente chiusa in un cassetto per circa un anno, si è vista di nuovo ‘attenzionata’ dal racket del pizzo.

Due giorni di intimidazioni, minacce di morte che hanno portato i vertici aziendali a prendere la decisione più sofferta: chiudere, per salvaguardare la vita degli operai. Una scelta che ha però visto la corale reazione del sindaco De Magistris, della Giunta partenopea, dei sindacati confederali e delle Forze dell’Ordine e così, con le rassicurazioni del caso e la volontà di proseguire per non darla vinta a chi usa la violenza e il ricatto, la ‘Spinosa Costruzioni Generali’ da lunedì riporterà uomini e mezzi nel cantiere, per ricominciare a lavorare.

Minacce e intimidazioni cominciate 12 mesi fa con la richiesta di pagare il pizzo: anche allora nessun cedimento ma una regolare denuncia e la richiesta di protezione.

Denuncia inspiegabilmente sottovalutata fino a martedì scorso. Un uomo, a bordo di uno scooter, si avvicina e avverte gli operai: venite a parlare con noi altrimenti di ammazziamo uno ad uno.

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redazione

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