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Impresa isernina nel mirino della camorra, arrestato a Napoli l’uomo che ha minacciato di morte gli operai

Il pregiudicato, che si era presentato nel cantiere indossando un casco integrale per non essere riconosciuto, è stato incastrato grazie alla targa dello scooter usato per l’incursione malavitosa


di Lucia Sammartino

ISERNIA. L’importante attività messa in campo dalla Procura di Napoli dopo le minacce agli operai e ai responsabili del cantiere napoletano della ‘Spinosa Costruzioni Generali’ ha portato ad un arresto: è finito in cella il pregiudicato Antonio D’Andrea.

L’uomo, nonostante avesse indossato un casco integrale per evitare di essere riconosciuto dalle immagini della videosorveglianza, è stato individuato grazie alla targa e al modello del ciclomotore usato per raggiungere il cantiere di Porta Capuana.

L’arresto è avvenuto oggi, nello stesso giorno in cui il cantiere – ‘sospeso’ per le minacce di morte e le richieste di pizzo – ha riaperto i battenti.

Il 9 maggio scorso, il titolare dell’impresa isernina “Spinosa Costruzioni Generali’ dopo due giorni di minacce, e nemmeno tanto velate, è stato costretto a chiudere il cantiere Unesco per garantire l’indispensabile sicurezza ai propri operai. Un anno fa, lo stesso tentativo camorristico non era andato a buon fine: i responsabili del cantiere anche allora denunciarono l’episodio e nessuno più si fece vivo.

La scorsa settimana, invece, per ben due volte un uomo (arrestato oggi) si è presentato a bordo di uno scooter lanciando i suoi avvertimenti. “Venite a parlare altrimenti vi spariamo uno a uno”.

Immediata la denuncia, anche in questo caso, alle forze dell’ordine ma il timore di non poter garantire sicurezza agli operai ha spinto i titolari dell’impresa isernina alla decisione estrema.

La risposta corale della città, con in testa il sindaco Luigi De Magistris, ha però convinto i vertici aziendali a non mollare.

Dopo aver incontrato il primo cittadino e gli assessori, aver avuto le rassicurazioni del caso circa la sicurezza del cantiere e degli operai e avuta contezza delle immediate indagini della Procura della Repubblica, si è deciso di riaprire il cantiere oggi. E infatti da questa mattina mezzi all’opera e dipendenti al lavoro. Ma nessuno ha voglia di parlare, come riferisce l’Ansa.

“Siamo tranquilli e siamo al lavoro” le uniche parole pronunciate dagli operai del cantiere Unesco di Porta Capuana, un importante progetto di restyling finanziato anche dalla Regione Campania e dall’Ue diviso in più lotti e oggetto di una gara d’appalto aggiudicata dall’azienda isernina.

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