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L’invasione della mala pugliese e albanese, Morra: Molise a rischio, fenomeno da non sottovalutare

Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, oggi a Campobasso insieme al candidato sindaco del M5s Roberto Gravina. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA


CAMPOBASSO. “Purtroppo la mafia non è stata sconfitta e non credo che potrà esserlo a breve, è necessario un rinnovato impegno a contrastare le organizzazioni malavitose, che hanno soltanto cambiato strategie”.

A dirlo, all’indomani dell’anniversario della strage di Capaci e dell’attentato che costò la vita a Giovanni Falcone, il senatore Nicola Morra, pentastellato e presidente della Commissione parlamentare antimafia, oggi a Campobasso insieme al candidato sindaco del M5s Roberto Gravina. Nel suo intervento un riferimento ai 5 candidati alle Europee ‘impresentabili’ per l’Antimafia, secondo il codice di autoregolamentazione, perché rinviati a giudizio e con dibattimento in corso. Criteri, ha detto Morra, che per alcuni candidati, Silvio Berlusconi in testa, non sono stati rispettati.

Dal tema delle candidature all’allarme sicurezza, che riguarda anche il Molise, che sta facendo i conti con il tentativo di infiltrazione della mala pugliese e dell’associazioni criminali dell’Albania. Insieme alle rapine, ai furti, alle estorsioni, ci sono i reati legati alla droga, con le nuove piazze di spaccio in regione. 

 

“Bisogna tener conto di alcuni fenomeni particolarmente gravi – ha detto il presidente dell’Antimafia – che inducono a credere che sia in atto un tentativo di invasione di questo territorio da parte di organizzazioni mafiose provenienti dalla provincia di Foggia. A questo si accompagna un altro fenomeno, che investe questo tratto di Adriatico, per cui dall’Albania arrivano quantitativi ingentissimi di marjuana per soddisfare un mercato che fa gola alle mafie”.

Se l’attenzione deve restare alta, da parte delle forze dell’ordine innanzitutto, per Morra è anche necessario fare una riflessione sul tema della possibile legalizzazione delle droghe leggere. “Sappiamo tutti – ha detto in proposito – che il principio attivo presente anche nelle droghe leggere negli ultimi anni è incredibilmente aumentato. Serve una riflessione medico-tossicologica e bisognerebbe far capire ai nostri ragazzi che le endorfine si possono trovare anche nella pratica sportiva”.

Carmen Sepede

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