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Vietato nascere a Termoli, Facciolla: atto illegittimo di Giustini. Manzo: Regione sapeva da 8 mesi

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle ha avviato una fase di verifica degli atti inviati al governatore Toma dal ‘Comitato nazionale Percorso nascita’, il segretario regionale del Pd porta il caso in Consiglio regionale e avverte: non venissero a dirci dei 500 parti l’anno, sono 5 anni che non è così. Il deputato pentastellato Antonio Federico lapidario: reparto chiuso non per carenza di medici ma perché non garantisce gli standard di sicurezza a nascituri e future mamme. Non si può fare diversamente


TERMOLI. Trecentocinquantatre parti sui 500 che avrebbero potuto consentire di mettere in sicurezza il Punto Nascita del San Timoteo di Termoli.

“Ma se ragioniamo sull’intero basso Molise – spiega Patrizia Manzo, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – le nascite sono state più di 600. Perché le donne molisane preferiscono altri ospedali?”. Il ragionamento della pentastellata, che non riesce proprio a ‘digerire’ questa notizia, non fa una grinza. Perché è evidente che se si preferisce un’altra struttura sanitaria, decidendo di affrontare i disagi legati comunque ad una maggiore distanza, un motivo ci deve pure essere. Sapere i dati per tempo, forse, avrebbe consentito di poter ragionare con la direzione sanitaria, con l’Asrem, nel tentativo di trovare soluzioni ad un problema che avrebbe potuto anche non paventarsi come tale.

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Il potere dei numeri, dei dati, del confronto, della condivisione delle informazioni. Un tasto sul quale Patrizia Manzo batte da sempre, purtroppo.

“Sono sconcertata – dice, raggiunta al telefono – soprattutto alla luce del fatto che questa possibilità, che si è concretizzata ieri sera con il decreto del commissario ad acta, pare fosse nota dall’ottobre del 2018! Il Comitato nazionale Percorso Nascita (costituito con Decreto ministeriale il 12 aprile 2011 e rinnovato con Decreto ministeriale l’11 aprile 2018, ndr) avrebbe  inviato una nota scritta alla Regione Molise 8 mesi fa, per segnalare che al San Timoteo non erano garantiti gli standard di sicurezza”.

Nel 2015, al Comitato nazionale Percorso nascite è stato attribuito l’ulteriore compito di esprimere un parere ‘consultivo’ su richieste di deroga relativamente a punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti all’anno.  Quale sarà stato quindi il parere del Comitato sul Punto Nascita del San Timoteo, sui dati statistici che da 5 anni, come rimarca Vittorino Facciolla, non si attestano su questa cifra?

“Il programma operativo della sanità regionale 2015/2018, approvato con legge dello Stato, prevede, per l’ospedale di Termoli, una unità operativa semplice di pediatria ed una unità operativa complessa di ostetricia e ginecologia. Il programma operativo 2015/2018 è tutt’ora vigente – sottolinea il segretario regionale del Partito Democratico – e, per tale ragione, il provvedimento del commissario Giustini, mandato in Molise dal governo giallo/verde a fare il burocrate, è illegittimo. E tutto questo accade mentre, chi dovrebbe controllare, ovvero il presidente Toma, è a Bruxelles a lanciare Molise House!. Domani mattina depositerò in consiglio regionale una interpellanza urgente nella quale chiederò di audire in Consiglio regionale tutti i protagonisti di questa tristissima vicenda e non mi venissero a dire che il punto nascite non ha raggiunto le 500 nascite all’anno, perché sono 5 anni che non le raggiungiamo ma i reparti, con le unghia e con i denti, sono stati difesi!”.

Lapidario il commento del parlamentare Antonio Federico:  il Punto Nascite di Termoli chiude perché mancano le condizioni necessarie per assicurare gli standard di sicurezza a nascituri e partorienti, non a causa della carenza di personale.  “Il reparto del San Timoteo non rispetta nessuno dei parametri previsti dalla legge e questo succede ormai da anni, purtroppo. La chiusura, infatti, è una misura prevista già tempo fa dal Comitato Nazionale Percorso Nascite e ribadita più volte dal Tavolo tecnico. Tuttavia sono pronto a incontrare i sindaci del basso Molise insieme a tutta la delegazione parlamentare e spero che questo avvenga al più presto”.

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