Categories: CULTURA & SPETTACOLI

Fiera delle Cipolle: un successo annunciato, in barba ad afa e malelingue

Affluenza limitata dal gran caldo, ma l’orgoglio ‘cipollaro’ vince per il terzo anno di seguito. GUARDA IL VIDEO


ISERNIA. Il caldo africano che in questi giorni ha colpito l’Italia non ha dissuaso gli isernini e i turisti dal partecipare all’edizione 2019 della Fiera delle Cipolle, che continua a riempire le strade nonostante voci contrastanti sulla presunta ‘morte’ di questa manifestazione. isNews ha raccontato la giornata stando sul campo fin dal mattino, attraverso dirette social, servizi video e fotonotizie in pillole.

Nelle ore di solleone, com’è ovvio, era difficile trovare qualche girovago solitario: ma al mattino e, poi, dalle ore più tarde del pomeriggio fino a notte inoltrata, in diversi punti della fiera era difficile anche passeggiare tanta era la calca. Centinaia di persone che hanno fruito non solo delle ‘bancarelle’, ma anche degli immancabili paninari, dei tanti punti musicali sparsi per l’area, della mostra sulla biodiversità allestita nei locali dell’auditorium, e che si sono poi riversate sulla terrazza dell’Onion Pride per assaggiare le tre differenti proposte gastronomiche e le birre artigianali, come per godersi la frescura e divertirsi con i Patrios che hanno, per il secondo anno consecutivo, animato la serata e riempito la platea. Spazio anche per la moda-spettacolo, con la prima tappa di Miss Italia Molise in piazza Europa.

Se questa manifestazione sia morta o meno, lo si lascia commentare a chi ne sa: a chi scrive basta riportare un fatto simpatico che però scalda il cuore, appreso ieri sera durante la nostra avventura sul campo. La cooperativa Lai di Isernia era presente alla Fiera, ieri: non tutti forse sanno che i ragazzi, disabili, hanno curato per tutto l’ultimo anno un terreno nei pressi di Sant’Agapito coltivandolo poi con la ‘Cipolla re Sernia’.

Sforzo ripagato con una produzione di ben 800 quintali del prezioso ortaggio. Ebbene, l’intero ‘lotto’ ieri è andato letteralmente a ruba. A riprova del fatto che, perché un progetto funzioni, forse andrebbe impiegato più tempo a lavorarci su con passione, rispetto a quello che s’impiega a denigrarlo.

Pietro Ranieri

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