Triste risultato per il capoluogo pentro. A certificarlo un rapporto realizzato del Servizio Politiche Territoriali della Uil
ISERNIA. Non il primato ma poco ci manca. Ed è comunque una performance negativa, stando a quanto emerge dal rapporto realizzato dal Servizio Politiche Territoriali per conto della Uil.
Isernia figura infatti tra le città italiane dove si è registrato un maggiore aumento della tassa sui rifiuti, con riferimento al periodo tra il 2015 e il 2019.
Lo studio prende le mosse dai costi sostenuti in tutte le città capoluogo di provincia della Penisola, prendendo a campione una famiglia di 4 persone che vive in un appartamento di 80 metri quadrati.
Ed ecco emergere che, mediamente, le famiglie pagheranno 302 euro di TARI 2019, contro i 299 euro dello scorso anno.
Un aumento lieve, che per alcuni centri però assume percentuali più rilevanti. A Isernia, in particolare, si registra un incremento medio del 30,1%, per un piazzamento al terzo posto, solo dopo Lecce e Trapani. La cittadina siciliana è quella dove la tassa è altresì anche più elevata, seguita a ruota da Benevento e Agrigento.
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