Le opere realizzate nella storica fonderia agnonese saranno esposte, a cura di Carmen D’Antonino, dal 5 al 12 luglio presso la Art G.A.P in via San Francesco
ROMA/AGNONE. La Art G.A.P. di Roma è lieta di presentare la personale di scultura ‘Animali Fantastici’ di Ettore Marinelli a cura di Carmen D’Antonino. Dal 5 al 12 luglio la galleria d’arte ospiterà l’artista molisano che presenterà le opere realizzate nella Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone. La vernice d’apertura è prevista il giorno 5 luglio alle ore 18.30, in via San Francesco a Ripa n. 105 a Roma. ‘Animali Fantastici’ sarà disponibile al pubblico fino al 12 luglio, tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30, negli spazi di Art G.A.P. Gallery.
‘Animali fantastici’ rappresenta una realtà onirica e trascendentale che va oltre ciò che l’osservatore è in grado di guardare. L’artista realizza una varietà di bronzi con diversi soggetti, dagli animali simbolici alla crocifissione in una metamorfosi frutto di un groviglio di forme, delicate e armoniose, che solo la bellezza del bronzo riesce a rendere appieno.
La sua è un’arte con un’essenza profonda che si avvicina molto a quella dei grandi maestri del movimento futurista come Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Alberto Giacometti, artisti che partendo da un dinamismo plastico approdano all’assoluta e completa abolizione della linea finita e dell’idea della statua chiusa con un’espansione di quei volumi in ritmi avvolgenti centrifughi e centripeti. È un’arte fatta di assemblaggio materico con un dinamismo avvolgente e strabiliante. Guardando le sue opere non si fa altro che riuscire a percepire energia, movimento, tensione, come se l’artista fosse spinto da una forza che lo costringe all’azione, quasi incapace di rimanere fermo. I suoi bronzi ben si adattano ad una frase che scrisse Filippo Tommaso Marinetti ad Umberto Boccioni: “Ha un’anima avventurosa e inquieta di lottare, attratto di volta in volta dall’azione violenta e dal sogno”. La sua produzione artistica è un viaggio immaginario nella Grecia ellenistica che affonda negli archetipi del bello, fonte di ispirazione dei maggiori artisti contemporanei.
La scelta di raffigurare questi soggetti nasce dal suo amore verso l’antico e dal desiderio di sfida con il tempo che volge a suo piacimento l’essenza delle cose. I suoi animali incarnano il ritorno di un passato che è già presente e futuro; comuni animali resi preziosi e immortalati dal bronzo come reperti e statue antiche restituite dagli abissi alla contemplazione dei viventi.
Pietro Ranieri
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