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Paventata soppressione di Neurofisiopatologia al Veneziale, Consiglio comunale sulle barricate

La questione approda in assise civica a Isernia, con l’impegno degli amministratori per la salvaguardia dei servizi nel presidio ospedaliero pentro. Presente in aula anche il Comitato ‘In seno al problema’


ISERNIA. L’emergenza sanitaria approda anche in Consiglio comunale a Isernia. In particolare, la questione della paventata soppressione del reparto di Neurofisiopatologia presso l’ospedale Veneziale, sollevata nei giorni scorsi dal Comitato ‘In seno al problema’, nato per la salvaguardia dell’unità di Senologia nel medesimo nosocomio.

Ed ecco che l’amministrazione, qualora la scure dei tagli si concretizzasse, non ci sta a veder chiudere un servizio fondamentale per la salute dei cittadini, con la sua stroke unit, in grado di trattare gli ictus in fase acuta con sofisticate apparecchiature, e i suoi ambulatori di tipo semintensivo, in cui prestano servizio medici e infermieri altamente qualificati.

Pertanto, la presentazione di una delibera consiliare con cui si esprime “tutto il profondo rammarico” per tale eventuale decisione e, soprattutto, la “forte protesta nei confronti di una scelta che comporterebbe una ferita profonda per tutta la sanità pubblica nell’area isernina, con gravissimi rischi per la vita e l’integrità fisica dei pazienti affetti da patologie cerebrovascolari”.

Dalle considerazioni alle istanze. Il Consiglio “chiede con forza e con convinzione, a tutti gli organi preposti, che la paventata chiusura non venga a compimento e che la unità operativa in parola resti a prestare il suo servizio presso l’ospedale Veneziale”.

L’amministrazione si dichiara pronta “ad ogni azione utile di protesta e di lotta avverso un provvedimento che mortificherebbe l’intera città e costituirebbe gravissimo danno per la salute pubblica”.

Una deliberazione da inoltrare al Ministro della sanità, al presidente della Regione e ai vertici Asrem.

Presenti in aula, a palazzo San Francesco, anche i membri del Comitato per concertare azioni per far sentire la voce del capoluogo pentro in difesa del proprio ospedale, con il consigliere Di Luozzo che ha addirittura proposto, dinanzi ad una inesorabile riorganizzazione dei servizi sul territorio, di concertare iniziative pure con Termoli, per dotare almeno i due centri di pronto soccorso funzionanti ed altre specializzazioni. Tutte azioni da valutare, delle quali si tornerà a discutere a breve, già il prossimo giovedì, in una seduta del Consiglio atta a produrre un documento unitario che possa avere reali effetti in ordine alla salvaguardia del’ospedale. 

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Alessandra

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