A proposito della posizione, espressa dal senatore del M5s, nel dibattito in corso sulla sanità e sulla chiusura del Punto nascite di Termoli


CAMPOBASSO. Il senatore del M5s Luigi Di Marzio si esprime in favore dell’ospedale unico del Molise e il consigliere regionale di Orgoglio Molise Gianluca Cefaratti prende le distanze, “avevo fatto il suo nome per il commissario ad acta della sanità, faccio pubblica ammenda”.

Posizione che il vice presidente del Consiglio ha chiarito facendo riferimento al dibattito in corso sulla sanità. E all’emergenza che stanno vivendo gli ospedali del Molise.

“Nella lunga querelle che aveva preceduto la nomina del commissario ad acta – ha chiarito Cefaratti – mi ero espresso in maniera chiara e netta: il ruolo doveva spettare al presidente della Regione. Visto però il muro di gomma innalzato dal M5S, e in particolare dai due rappresentanti nazionali Federico e Di Marzio che si sono strenuamente battuti affinché il ruolo fosse affidato ad un esterno, proposi proprio il nome del senatore: medico, molisano, già direttore sanitario del Cardarelli e quindi teoricamente, molto teoricamente, in possesso di tutti i requisiti per svolgere quella funzione: molisanità, radicamento nel territorio, lunga esperienza maturata sul campo e ampia conoscenza di tutte le peculiari criticità della nostra Regione”.

“Era la mia una provocazione – ha aggiunto il consigliere – ma fino a un certo punto. Oggi leggo le sue deliranti dichiarazioni a proposito della chiusura del Punto Nascita dell’ospedale di Termoli: “Più di un ospedale non è pensabile. Siamo 300mila abitanti, ci toccherebbe mezzo ospedale”.

“La sua posizione è quindi chiara e inequivocabile – ha rimarcato ancora Cefaratti – eccezion fatta per il Cardarelli di Campobasso, tutti gli altri presidi regionali vanno chiusi. Parole e musica di chi è stato delegato dai cittadini molisani a rappresentare e soprattutto difendere i propri diritti. Ed è una posizione che stride in maniera netta con quella dei consiglieri regionali del suo stesso partito presenti in massa a Termoli, per manifestare la propria contrarietà al provvedimento”.

“E’ una discrasia che non può sfuggire – ha precisato – Ora, io non so se questa esternazione sia dovuta all’ondata di caldo di questi giorni, alle distrazioni che la ‘Dolce Vita’ della capitale riserva ai suoi ospiti oppure se davvero il senatore Di Marzio pensi che un solo ospedale sia sufficiente in una Regione dissestata in maniera drammatica dal punto di vista infrastrutturale e morfologicamente particolare come la nostra”.

“Un ripasso dell’art. 32 della Costituzione: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge, che dovrebbe conoscere a memoria, gli farebbe comunque bene. Ad ogni modo – ha concluso Cefaratti – faccio pubblica ammenda e ritiro tutto quanto, provocatoriamente, avevo detto: il senatore Di Marzio non sarebbe assolutamente in grado di svolgere il ruolo di commissario. Per quello di senatore ci affidiamo al giudizio della storia”.

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