Inaugurata piazza Alessandro Di Lisio. Il ministro Trenta: il giusto onore alla sua memoria

Nell’area davanti all’Asrem, in via Ugo Petrella, scoperti anche un cippo commemorativo e il monumento, realizzato dai commilitoni dell’Ottavo reggimento guastatori ‘Folgore’ di Legnago. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA, GLI INTERVENTI E LA FOTOGALLERY


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. A dieci anni dalla morte di Alessandro Di Lisio, oggi a Campobasso c’è una piazza che ricorda il suo nome e il suo sacrificio. Una piazza con un monumento, realizzato dai suoi commilitoni e un cippo commemorativo. L’area, in via Ugo Petrella, davanti all’Asrem, e in prossimità del Monumento ai Caduti, d’ora in poi si chiamerà ‘Giardino Alessandro Di Lisio’.

Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta alla cerimonia, commovente, che si è svolta oggi per rendere omaggio al parà morto il 14 luglio 2009, a seguito dell’esplosione di una bomba, durante una missione di pace a Farah, in Afghanistan. Un attentato che tolse la vita al caporal maggiore scelto, che all’epoca dei fatti aveva 25 anni ed era in forza all’ottavo Reggimento guastatori paracadutisti ‘Folgore’ di Legnago, in provincia di Verona. 

Le istituzioni cittadine e regionali e le autorità civili e militari presenti alla cerimonia, con l’assessore Simone Cretella che ha scoperto il cippo e il ministro Trenta, con il prefetto Maria Guia Federico, il sindaco Roberto Gravina e il comandante del Reggimento Antonio D’Agostino a scoprire e inaugurare il monumento.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA AL MINISTRO TRENTA.

L’emozione e il ricordo – ha detto il Ministro – sono forti a Campobasso e per tutti gli italiani, perché ogni volta che succedono cose come quelle che ricordiamo oggi è un pezzo d’Italia, forse un pezzo della parte migliore del nostro Paese, che va via. Ma non va via perché siamo qui a onorare Alessandro, a onorare la sua famiglia, a ringraziarli. Il Paese – ha  aggiunto – deve sempre ricordarsi di chi, dopo un giuramento, porta fino in fondo quello che ha giurato, l’amore per la patria, il rispetto delle istituzioni, la lotta per la democrazia”.

“La pace è un valore e va conservata, e non deve essere scontata – ha quindi rimarcato il Ministro – In Italia la diamo per scontata e non lottiamo per averla, ma se si va in altri Paesi, si capisce il valore vero della pace. Questo obbliga ognuno di noi a difenderla”.

L’impegno della missioni internazionali – ha precisato Elisabetta Trenta – va rinnovato per il valore che ha, perché la pace si ha in Italia se si trasporta in tutto il mondo. Non si possono chiudere i confini in modo da tenere la pace solo per noi. Se fuori c’è instabilità, prima o poi, arriva anche da noi. Per questo – ha concluso il Ministro della Difesa – abbiamo l’obbligo, attraverso le missioni internazionali, di contribuire alla stabilizzazione dei paesi che non vivono la pace, questo per garantire anche il nostro Paese”.

Parole pronunciate al termine della cerimonia, che si è aperta con l’intervento della mamma di Alessandro Di Lisio, Dora Pinelli. “Figlio mio, in questi dieci anni ti ho parlato un’infinità di volte, anche ad alta voce”, le sue parole commoventi nel ricordare la tragedia, le difficoltà, i mancati riconoscimenti, “che mi avrebbero portato non a ringraziare qualcuno, ma a scagliarmi contro qualcuno”.

E oggi che tutte le difficoltà, procedurali e burocratiche, sono stati risolte, il ringraziamento al sindaco di Campobasso Roberto Gravina e all’amministrazione comunale. Oltre che al ministro Trenta. A cui Dora Pinelli ha voluto rivolgere “l’abbraccio di tutte le mamme” che hanno perso i loro figli in missioni di pace.

GUARDA IL TOCCANTE INTERVENTO DELLA MAMMA DI ALESSANDRO

Come Alessandro. “Che resta nostra guida e nostro fratello”, ha detto Antonio D’Agostino, comandante dell’Ottavo reggimento guastatori ‘Folgore’. A Campobasso insieme ai commilitoni e agli amici di Di Lisio. In città per rendergli il giusto omaggio. L’omaggio e l’abbraccio di Campobasso, come ha concluso il sindaco Gravina.

 

GUARDA LA FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA

 

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