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Isernia: la spunta Alfredo Ricci, è lui il presidente della Provincia

Il sindaco di Venafro vince su quello di Frosolone: ribaltati i pronostici, il candidato di Iorio si impone col 52,49 per cento su Ianiro, che era portato da Niro, Micone e Patriciello


ISERNIA. Alfredo Ricci è il nuovo presidente della Provincia di Isernia. Il sindaco di Venafro, sostenuto in primis da Michele Iorio e dal primo cittadino di Roccamandolfi Giacomo Lombardi, si è imposto su Felice Ianiro, sindaco di Frosolone, figura centrista sostenuta dal tavolo del centrodestra – fortemente voluto dall’assessore regionale ai Lavori Pubblici Vincenzo Niro, Popolari per l’Italia, dal presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone, Udc e anche dall’eurodeputato di Forza Italia Aldo Patriciello.

Ricci, ribaltando i pronostici della vigilia, ha vinto con il 52,49 per cento delle preferenze (contro il 47,51 dello sfidante).

Spoglio iniziato dopo circa un’ora dalla chiusura del seggio, una volta terminato il controllo delle schede. Il meccanismo elettorale della legge Delrio ha suddiviso i 51 comuni della provincia d’Isernia – Conca Casale è stato di recente commissariato – in quattro fasce diverse a seconda della popolazione: 438 aventi diritto nei paesi fino a 3 mila abitanti; 13 in quelli superiori a 3mila e fino a 5mila (Frosolone); 13 in quelli superiori a 5 mila e fino a 10mila (Agnone); 50 in quelli superiori a 10mila e fino a 30mila (33 a Isernia e 17 a Venafro).

Affluenza al 73,2 per cento: tra gli amministratori chiamati a esprimersi (sindaci, consiglieri provinciali uscenti e consiglieri dei Comuni della provincia d’Isernia), dalle 8 di stamani alle 20 si sono recati al voto in 432.

Tra i cosiddetti grandi elettori quattro defaillance, registrate tra Venafro e Isernia; amministratori tutti al voto, invece, a Frosolone e Agnone, mentre nei piccoli Comuni ben 78 aventi diritto hanno preferito non recarsi alle urne: al seggio sono andati in 360.

Questi i risultati: tra i comuni della prima fascia, ottima affermazione di Ricci che si è imposto per 215 schede a 141; nella seconda fascia, in cui ricade il solo comune di Frosolone, Ianiro, che giocava in casa, si è imposto per 11 a 2; nella terza fascia (Agnone), Ianiro ancora avanti per 8 a 5; infine nella quarta fascia (Venafro e Isernia), Ricci ha prevalso per 33 a 13, con un’affermazione nettissima che ha fatto la differenza.

Visibilmente deluso Ianiro: “Sono mancati i voti – ha commentato a caldo – su Agnone e anche su Frosolone, dove la sinistra, invece di fare un discorso di paese, ha inteso stringersi intorno a un altro candidato che evidentemente meglio la rappresentava”.

Molto soddisfatto, invece, il vincitore: “Il gioco di squadra ha premiato – ha detto un po’ emozionato Ricci, successore di Lorenzo Coia e Roberto Di Pasquale – Questa candidatura non è mai stata minoritaria come qualcuno voleva far credere, né una candidatura di protesta, bensì di rivendicazione del ruolo di questa provincia nella nostra regione. Rivendicazione anche di buona politica, fatta di rapporti costanti con tutti, senza alzare i toni e rispettando le opinioni altrui, senza imporre nulla. Essere presenti sul territorio, non solo in campagna elettorale, credo abbia fatto la differenza, come anche la coerenza e l’autonomia dimostrate negli anni, riconosciute anche da chi è stato avversario politico. Il mio è un risultato che parte dal basso, non dall’alto: è stato premiato un percorso amministrativo che unisce il territorio, a prescindere dalle posizioni politiche”.

Al neo presidente i complimenti e gli auguri del suo predecessore Lorenzo Coia. “Non so – ha detto – se il Governo che nasce lascerà in piedi le Province, noi abbiamo lottato per questo risultato e Alfredo Ricci, con le sue dichiarazioni programmatiche, ha recepito lo sforzo di dare a questo ente, di area vasta, il profilo di ‘casa dei Comuni ‘, dando voce e protagonismo alle realtà locali, facendo da tramite con la regione e con il Governo nazionale, delle istanze che da esso provengono”.

La vittoria del sindaco di Venafro dimostra che su Isernia e provincia Michele Iorio è ancora un ingranaggio fondamentale, per la coalizione di centrodestra. Ma dimostra anche come le cosiddette ‘ingerenze territoriali’ di marca campobassana non premino fino in fondo. La trasversalità di Ricci ha fatto la differenza: per lui, infatti, oltre all’ex governatore e agli uomini di Forza Italia vicini all’assessore regionale Roberto Di Baggio, anche consensi dalla coalizione di centrosinistra. Non a caso, la federazione provinciale del Pd aveva invitato a non rifugiarsi nell’astensionismo, ma a scegliere il candidato più ‘autonomo’. Per lui, da quanto si apprende, anche consensi provenienti da ambienti vicinissimi al presidente Toma.

Il centrodestra, in ogni caso, dalla spaccatura non esce bene. Anzi.

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Pasquale

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