L’incremento delle addizionali, in misura dello 0,15% e dello 0,3%, dovuto al mancato rientro dal deficit sanitario
CAMPOBASSO. Molisani tra i più tartassati d’Italia. E’ quello che sostengono Cgil, Cisl e Uil del Molise, che lanciano l’allarme per l’aumento delle addizionali su Irpef e Irap, a causa del mancato rientro del deficit regionale della sanità nel 2018. Per questo la tassazione aggiuntiva torna ai livelli più alti, dopo il taglio delle imposte operato dal governo guidato da Paolo di Laura Frattura.
Per l’anno d’imposta 2019 ci sarà l’aumento automatico dello 0,15% dell’Irap e dello 0,3% dell’imposta sul reddito. La maggiorazione avrà effetto sull’acconto dell’Irap per il 2019, che dovrà essere determinato: on il metodo storico, assumendo quale imposta del periodo precedente quella determinata applicando l’aliquota del 2018 maggiorata di 0,15 punti percentuali; con il metodo previsionale, assumendo come imposta di riferimento quella determinata, applicando al valore della produzione previsto l’aliquota d’imposta maggiorata di 0,15 punti percentuali.
La maggiorazione delle aliquote dell’addizionale regionale Irpef produce effetti anche nell’anno 2020. Per i lavoratori dipendenti che cessano il rapporto di lavoro in corso d’anno, i datori di lavoro trattengono, in sede di conguaglio, l’importo dell’addizionale regionale 2019, applicando l’aliquota maggiorata e quello delle rate residue dell’addizionale regionale 2018.
“I molisani – affermano i sindacati – sono nella condizione paradossale di avere un sistema sanitario che non garantisce le prestazioni e, nel contempo, pagano tasse altissime. E’ l’ora delle scelte, a tutti i livelli, e non dei continui rimpalli di responsabilità”.
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