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Provinciali di Isernia banco di prova per le Politiche: manovra di accerchiamento su Forza Italia

Il secondo protagonista parrebbe essere Vincenzo Niro, segretario regionale dei Popolari per l’Italia, partito che ha indicato in Forza Italia il responsabile di un inciucio consumato ai danni della coalizione: avrebbe detto una cosa (sì a Ianiro) e fatto altro (votare per Ricci).

E proprio l’assessore regionale avrebbe lo sguardo già proiettato a Roma, dove in queste ore si deciderà del ritorno o meno alle urne. Interessato ad una candidatura, avrebbe già avuto contatti (serrati) con il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che dal 16 agosto scorso ha anche un ‘suo’ partito dopo aver lasciato, all’inizio del mese, Forza Italia.

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“Cambiamo insieme”, il movimento politico di Toti, strizza e non poco l’occhio alla Lega e a Fratelli d’Italia e in Molise, è evidente, il partito di Salvini non ha un candidato spendibile sottomano, da poter lanciare nell’agone politico nel giro di qualche mese, a meno che il coordinatore Mazzuto non molli la poltrona di assessore regionale.

Non un uomo qualsiasi, ma un politico con una lunga esperienza, che abbia avuto ruoli nei posti di comando. E Vincenzo Niro risponderebbe all’identikit. Pare che Niro abbia anche avuto contatti con Giorgia Meloni, quindi i ragionamenti politici, con più di un corteggiatore del centrodestra, potrebbero essere a buon punto.

Aldo Patriciello, dichiarando apertamente guerra alla Tartaglione – che gode dell’appoggio indiscusso di Berlusconi e del partito a livello regionale, compatto sul suo nome – sembra confermare le   voci che lo vorrebbero in quella corrente di Forza Italia ‘antagonista’ al Cavaliere, quel gruppo che guarderebbe con interesse ad un rinnovamento del partito azzurro.

Patriciello quindi potrebbe essere il gancio di Niro, e forse non è un caso che l’eurodeputato azzurro abbia citato l’assessore regionale nella disamina politica sulle elezioni provinciali, citandolo come esempio di grande lavoro sul territorio.

Del resto, se l’ambizione (legittima) di Niro è quella di continuare la sua lunga esperienza politica a Roma, serve un partito in grado di dare forza e concretezza alla sua candidatura. Un partito in grado di proporre il suo nome con la forza di consensi e percentuali tali da non poter dire di no. Ci riuscirà?

 

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