Volontariato e contatto diretto con le persone e la natura grazie al Lika Summer Camp

Valentina Monaco racconta la sua esperienza in Croazia vissuta insieme ad altri giovani provenienti da tutta Europa

ISERNIA. Volontariato, certo. Ma anche la possibilità di stare a contatto diretto con la natura e confrontarsi con altri giovani provenienti da tutta Europa. C’è tutto questo e molto di più nel Lika Summer Camp, progetto finanziato dall’Ue.

A raccontare la sua esperienza è la giovane molisana Valentina Monaco. “L’idea di aderire ad un progetto di volontariato è nata principalmente dall’interesse di arricchire il mio curriculum, con attività dirette al contatto con la natura e con le persone. Quanto ho acquisito, durante il periodo trascorso al Lika Summer Camp, va oltre ogni mia immaginazione. Un’esperienza unica che vorrei condividere, anche perché non sempre si è a conoscenza di questi progetti, totalmente gratuiti e finanziati dall’Unione Europea.

Personalmente, ne sono venuta a conoscenza durante il mio Shuman Traineeship presso il Parlamento Europeo a Bruxelles, mi è capitato di ascoltare le testimonianze di chi aveva partecipato ad esperienze simili in vari stati d’Europa ed era pronto ad invitare altri giovani a parteciparvi. Gli European Solidarity Corps, forniscono progetti di volontariato e non solo, in tutti gli stati Europei, a giovani dai 16 ai 30 anni, i cui unici requisiti richiesti sono la voglia di mettersi in gioco e la conoscenza base della lingua inglese”. 

Il progetto Lika Summer Camp con l’organizzazione locale Outward Bound Croatia si è tenuto presso il villaggio di Veliki Zitnik, in Croazia, luogo di origine di Nikolai Tesla. “E’ stata per me un’avventura indescrivibile – evidenzia la giovane volontaria -. Ho vissuto per 2 settimane in una struttura con altri giovani provenienti dalla Spagna, Grecia, Lettonia, Croazia e Italia, imparando il rispetto reciproco e per la natura, facendo attività di volontariato presso il centro per disabili della città di Gospic e realizzando attività ambientali nei boschi intorno al fiume Lika. Ho imparato a vincere le mie paure, a relazionarmi con culture diverse acquisendo fiducia negli altri e in me stessa, ho scoperto luoghi poco conosciuti e girato fra le città più importanti della Croazia (Zagreb, Zadar, Rejieka, Pula isola di Brijuni). Acquisito competenze di leadership e lavoro di gruppo.

Soddisfatta di quanto vissuto in queste due settimane – conclude -, ho pensato di condividere l’esperienza con più persone possibili, così da invogliare altri ragazze e ragazzi a queste iniziative, fondamentali per accrescere il legame tra noi cittadini europei”.

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