Aeserninorum, Luca Inno spiega l’importanza dell’Isernia romana

La due giorni di rievocazioni si è informalmente aperta con un ‘aperitivo’ culturale: il convegno dell’archeologo isernino sulle modifiche al territorio isernino operate dai romani. GUARDA LE FOTO di Pino Manocchio

ISERNIA. Grande fermento per un weekend ricchissimo di eventi a Isernia, tra i quali spicca certamente l’edizione 2019 di Aeserninorum. Nei giorni di sabato 14 e domenica 15 la città verrà pacificamente ‘invasa’ dai rievocatori della Legio Minervia che ricostruiranno un castrum perfettamente funzionante nella villa villa comunale.

Ma, informalmente, le attività dell’evento sono già iniziate la sera di venerdì, con il convegno tenuto dall’archeologo isernino Luca Inno a palazzo San Francesco dal tema ‘Aesernia: trasformazione del paesaggio con l’arrivo dei romani’.

Si è parlato degli acquedotti, un tema già ben noto, dei consorzi idrici inventati dai romani e rimasti utilizzati per secoli in maniera ‘tradizionale’ tra i contadini, della divisione degli agri coltivabili e della costruzione della città imperniata sui canoni del ‘cardio’ e del ‘decumano’ – pur essendoci qualche dubbio in proposito all’orientamento cittadino – della particolare posizione di vico Giobbe, dietro l’area sacra oggi situata sotto la Cattedrale ed eretta su un terrazzamento costruito ad hoc: la curiosità è che, durante il periodo del solstizio d’estate, proprio in quella via è possibile vedere il sole tramontarevi perfettamente perpendicolare. Il convegno è solo il primo di una serie che esploreranno la storia di Isernia anche da un punto di vista topografico.

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Pietro Ranieri

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