Lo spaccato di vita di una giovane isernina raccontato dal noto giornalista Carmelo Abbate, quale messaggio di speranza
ISERNIA. Una storia di sofferenza, ma anche di speranza. Quella riportata quest’oggi dal giornalista e scrittore Carmelo Abbate, nel suo nuovo contenitore denominato ‘Storie nere’. E che prende le mosse dal Molise, da Isernia.
La protagonista è Chiara Albanese, giovane donna che ha resistito alla scomparsa del padre, prima, e del fratello, poi, a causa della droga. E che si è rimboccata le maniche, facendo anche del bene al prossimo. Oggi è una donna realizzata: ha un compagno e un figlioletto. E gira per le scuole per diffondere il messaggio di lotta alla tossicodipendenza. Una storia che meritava di essere raccontata e a cui il noto opinionista di ‘Quarto Grado’ ha dato la giusta ribalta.
“Lei è Chiara – scrive Abbate – Nasce a Isernia, in Molise, nel 1992. Ha 6 anni. I genitori si separano. Il padre sparisce. Lei resta con la mamma, la sorella e il fratello. Lui è Giuseppe. Ha 14 anni. Giuseppe è l’uomo di casa. Sente la responsabilità della famiglia e se ne fa carico. La madre lavora, lui cura le sorelle. Chiara ha la febbre, lui le tiene la mano. Va a prenderla a scuola, la aiuta nei compiti. Lui c’è sempre. Anche quando inizia a drogarsi. La sua dipendenza va avanti per anni. Non riesce a smettere. La droga lo consuma, ma non smette mai di prendersi cura delle sorelle e della mamma. Per Chiara è un eroe. È il dicembre del 2006. Ha 14 anni. Chiara entra in casa con la madre. Cercano Giuseppe. Lo trovano in camera, sul letto. Si è bucato. È la prima volta. È andato in overdose. È morto. Chiara è sconvolta. Ha perso il suo punto di riferimento. Il sogno di Giuseppe era andare in Africa. Chiara si rimbocca le maniche. Ha 21 anni. Scrive un libro sul fratello. Vende 600 copie. Con il ricavato finanzia una missione per la costruzione di 2 scuole elementari in Camerun. Aiuta un centro di primo soccorso a procurarsi medicinali contro la malaria. Ci va di persona per assicurarsi che tutto venga fatto. Torna in Italia. Gira le scuole e le carceri minorili. Parla ai ragazzi. Racconta la storia di Giuseppe. È il luglio del 2016. Chiara ha 24 anni. Legge un articolo sul sito della Comunità di San Patrignano. È la storia di un ex cocainomane. Lui è Matteo. Ha 26 anni. Ha iniziato a farsi lo stesso anno in cui il fratello di Chiara è morto. Matteo ce l’ha fatta, è uscito dal tunnel, ha studiato, è diventato odontotecnico. Chiara rimane colpita. Quel ragazzo incarna il messaggio di speranza che lei sta cercando di trasmettere. Vuole conoscerlo, stringergli la mano, complimentarsi. Gli scrive. Si incontrano. Si innamorano. Vanno a vivere insieme. Lei rimane incinta, nasce Alessandro, che oggi ha un anno e mezzo. Chiara Albanese e Matteo Maggio continuano a girare per le scuole”.
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