Sit-in per la difesa del servizio dell’ospedale Veneziale di Isernia approda in Consiglio regionale. Forte l’adesione
ISERNIA. Cittadini, comitati, esponenti politici. Come preannunciato, sono partiti stamane alla volta di Campobasso per manifestare, dinanzi al Consiglio regionale, in difesa del centro di Senologia del Veneziale di Isernia.
Centro che, sotto la scure dei tagli e per decisione dei vertici Asrem, è stato dimensionato ad ambulatorio, con profondo discrimine per i medici che vi operano e soprattutto per la mole degli utenti che vi accede quotidianamente.
Una protesta trasversale. Un grido che dal capoluogo pentro vuole giungere nei ‘palazzi’, per chiedere e ottenere maggior rispetto per il diritto alla salute.
In strada, con la gente, una delegazione del Pd (presenti da Isernia Maria Teresa D’Achille e Ovidio Bontempo, poi Michele Durante e Vittorino Facciolla), l’assessore regionale Roberto Di Baggio, la consigliera regionale Aida Romagnuolo, diversi consiglieri comunali di palazzo San Francesco, tra cui Sonia De Toma e Vittoria Succi, Giovanni Muccio e gli agguerritissimi promotori dell’iniziativa.
E poi lei, Filomena Calenda, che, come anticipato, si è incatenata. I manifestanti invocano un atto ufficiale che ratifichi la proposta sottoposta, lo scorso mercoledì, al direttore amministrativo dell’Asrem Antonio Forciniti e che lo stesso aveva avallato. Ossia, lasciare piena operatività al centro di Senologia di Isernia, con interventi e terapie anche complesse, ma alle dipendenze della Breast Unit presente al Cardarelli di Campobasso.
La protesta dall’esterno si è poi spostata all’interno di palazzo D’Aimmo, dove un gruppo di manifestanti ha incontrato il governatore Toma. Momenti di tensione in aula, con i manifestanti che hanno interrotto il Consiglio regionale pretendendo risposte alle loro istanze.
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