Trasporto pubblico locale, Isernia e Campobasso ‘salve’ ma solo per un anno

La comunicazione dell’assessore Niro nel corso del Consiglio regionale: la norma comunitaria ha spostato i termini entro i quali gli enti locali devono dotarsi del gestore unico al 2021. Via libera quindi ai fondi ‘sospesi’


CAMPOBASSO. La comunicazione all’aula di Palazzo D’Aimmo è di quelle che fanno tirare un sospiro di sollievo, soprattutto ai Comuni di Campobasso e Isernia che non hanno ancora ottemperato alle procedure per il bando per il gestore unico del trasporto pubblico locale. Il presidente Toma, tra il serio e il faceto, ha dato mandato all’assessore Niro che ha illustrato la novità: sono note le difficoltà della Regione riguardo alla corresponsione del contributo del 70% da versare ai Comuni che non si sono adeguati al termine del 2017 per l’indizione del bando di gara pubblica. La legge regionale – quindi un atto gestionale non politico ha rimarcato Niro –  impone la sospensione dei contributi che, di fatto, crea non pochi problemi ai Comuni – impossibilitati a pagare i gestori che poi si trovano in difficoltà per le indennità da corrispondere agli autisti –  e agli utenti.

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“E’ intervenuta la variazione, rispetto alla norma comunitaria, che ha spostato i termini entro i quali i comuni devono dotarsi di gestore unico. Si è passati dal 2019 al 2021 – ha spiegato l’assessore Niro -. Ieri sera in Giunta è stato rimosso il vincolo e abbiamo spostato il termine ultimo per l’indizione della gara per il gestore unico del tpl al 2020. Una legge che quindi consente di ripartire con l’erogazione dei fondi sospesi”.

Quindi, entro 2020 i Comuni di Isernia e Campobasso sono obbligati a definire la procedure di gara, pena la nuova sospensione dei contributi regionali per il trasporto pubblico locale. Il governatore ha chiesto la procedura d’urgenza per discutere la norma così da velocizzare lo sblocco dei fondi.  Al prossimo Consiglio regionale, quindi, il tema dovrebbe essere il primo punto in agenda. Una volta ‘normato’ il nuovo termine, la Regione potrà quindi procedere con l’erogazione dei fondi ‘sospesi’.

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