Seggiolini anti-abbandono in auto: si avvicina l’ok definitivo

Via libera dal Consiglio di Stato, ma con ‘osservazioni’


di Domenico Carola per ‘Il Sole 24 Ore’ *

La legge sul seggiolino anti-abbandono in auto si avvicina alla sua definitiva approvazione. Il Consiglio di Stato ha dato il suo parere positivo, ma con alcune ‘osservazioni’ fatte sul provvedimento del Governo. Un altro passo verso l’obbligo di equipaggiarsi con seggiolino anti-abbandono in auto. Nei giorni scorsi, è arrivata l’approvazione da parte del Consiglio di Stato, anche se sono state fatte alcune “osservazioni” sul provvedimento. Che saranno da risolvere, prima di poter pubblicare finalmente la legge e farla diventare effettivamente operativa. Il Consiglio di Stato ha, infatti, chiesto di risolvere alcune lacune e incoerenze. Innanzitutto, è stata definita “lacunosa” la parte sull’impatto economico per operatori economici e consumatori con l’introduzione di questo obbligo, così come serve rendere coerenti le disposizioni sui vari tipi di seggiolini anti-abbandono.

Inoltre, appare un’incongruenza la differenza tra il comma 1 dell’articolo 172 del nuovo Codice della Strada ed il comma 1 bis sui seggiolini. Il primo parla di obbligo per bambini di statura inferiore a m 1,50 (cioè almeno fino a 10 anni), mentre nel secondo si parla dell’obbligo solo per i bambini di età inferiore a 4 anni. Infine, il Consiglio di Stato ha invitato il governo a rivedere il termine dell’1 luglio 2019 per l’avvio delle sanzioni, essendo già scaduto quel termine.

La legge 117/2018 sul tema, infatti, prevedeva l’arrivo del decreto attuativo con le caratteristiche tecniche entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, quindi lo scorso 27 dicembre. Tuttavia, per problemi burocratici, il decreto è stato realizzato solamente il 21 gennaio 2019 e poi inviato al Tris per l’approvazione.
Dopo essere rimasto a lungo fermo, l’organo europeo l’ha bocciato perché “mancano tutte le informazioni tecniche di dettaglio e perché il prodotto possa essere effettivamente efficace e sia utilizzabile in sicurezza su sistemi omologati”. Il decreto è stato così riscritto ed approvato dalla Commissione Europea lo scorso 26 luglio. L’estate e la crisi di governo hanno ulteriormente dilatato i tempi, fino all’arrivo al Consiglio di Stato.

Il dispositivo può essere integrato nel seggiolino oppure una dotazione del veicolo, oppure indipendente da entrambi, ma ovviamente funzionante. La legge prevede una sanzione di 81 euro, con decurtazione di cinque punti per chi non rispetterà questo obbligo. In caso di recidiva, nell’arco di un biennio, c’è anche la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.

*responsabile dell’Osservatorio del Codice della Strada, settore de ‘Il Quotidiano del diritto on line’ de ‘Il Sole 24 Ore