Si tratta del broker larinese Gianluigi Torzi, già noto alle cronache locali per il caso della villa al mare dell’ex governatore Frattura


VATICANO. C’è anche il nome del molisano Gianluigi Torzi nelle carte dell’inchiesta relativa al nuovo scandalo finanziario scoppiato in Vaticano.

Il broker originario di Larino, finito in passato alla ribalta delle cronache locali insieme a Paolo Frattura per la nota e controversa vicenda della villa al mare dell’ex governatore, è citato nei fascicoli, insieme ad altri finanzieri, – riferisce L’Espresso, che ha ottenuto nuova documentazione riservata sul caso –quale uomo d’affari che avrebbe ricevuto dalla Segreteria di Stato, nel 2019, finanche delle fees per dieci milioni di euro.

L’indagine penale in corso, avviata dai pm di Papa Bergoglio, riguarda operazioni immobiliari a Londra, in particolare l’affare da 200 milioni di dollari per l’acquisto di un palazzo da 17mila metri quadri sul quale sarebbero spuntati dei report inediti. Le ipotesi di reato formulate sono corruzione, peculato e truffa.

Le novità rivelate dall’Espresso evidenziano come la Segreteria di Stato possieda e gestisca fondi extrabilancio per 650 milioni di euro, “derivanti in massima parte dalle donazioni ricevute dal Santo Padre per opere di carità e per il sostentamento della Curia Romana”. Risorse che, però, invece di essere destinate ai poveri, sarebbero state investite in “spericolate operazioni speculative”. Circa “500 milioni di euro”, segnala l’Ufficio del Revisore Generale, finiti in attività finanziarie che, secondo i magistrati, mostrerebbero “vistose irregolarità”.
Una vicenda imbarazzante e grave per la Santa Sede.

 

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