Migranti: appalti facili in cambio di assunzioni, ecco le accuse per il sindaco e il suo tecnico

Ombre di parentopoli nella gestione del servizio di accoglienza degli stranieri: il primo cittadino di Sant’Agapito Giuseppe Di Pilla, sottoposto ad obbligo di firma, e il responsabile dell’ufficio tecnico Salvatore Maddonni avrebbero compiuto atti contrari ai doveri di ufficio da parte di pubblici ufficiali per favorire la cooperativa ‘La Casa di Tom’. Il tutto per sistemare alcuni familiari. 


CASSINO. L’ombra della parentopoli dietro l’assegnazione diretta dell’accoglienza nel Comune di Sant’Agapito. Devono rispondere di corruzione in concorso per l’affidamento dei servizi Sprar senza procedure di evidenza pubblica il sindaco di Sant’Agapito, Giuseppe Di Pilla, il responsabile comunale dell’Area tecnica Salvatore Maddonni e i titolari della Cooperativa sociale ‘La Casa di Tom’, Katia Risi e Paolo Aristide Aristipini, nell’ambito dell’inchiesta ‘Welcome to Italy’, condotta alle prime luci dell’alba di stamani da polizia e Guardia di finanza nel settore dell’accoglienza dei migranti.

Dall’ordinanza del gip del Tribunale di Cassino per l’applicazione delle misure cautelari, si apprende che il primo cittadino e il suo tecnico avrebbero proceduto all’assegnazione dell’attuazione del progetto Sprar sul territorio di Sant’Agapito a ‘La Casa di Tom’, in cambio dell’assunzione di tre persone, tra cui stretti familiari degli indagati, per importi complessivi di 18.896 euro, 32.385 euro e 15.382 euro cadauna.

Il tutto si sarebbe concretizzato con un primo affidamento diretto del servizio per il triennio 2014-2016 e poi con la prosecuzione del progetto con la medesima società per il triennio 2017-2019. Procedure avvenute, dunque, “senza la preventiva consultazione di almeno cinque operatori economici […] e comunque non rispettando i principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità”. Inoltre, è contestato il mancato invio e la mancata conservazione della documentazione obbligatoria inerente alle spese sostenute, comprensive di quelle relative al personale, al Servizio Centrale dello Sprar, al fine di consentire i controlli a campione a cura del Servizio stesso.

di pilla sindaco santagapitoAl momento, per Di Pilla, Maddonni, Risi e Aristipini è stato disposto il sequestro preventivo delle somme date dal totale delle retribuzioni erogate in favore delle tre persone assunte, ossia 66.663 euro. Al sindaco è stata altresì applicata la misura dell’obbligo di firma.

I titolari della Cooperativa sociale citata, invece, sono proprio al centro della vasta inchiesta che coinvolge, in tutto, venticinque soggetti per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di dipendenti pubblici o incaricati di un pubblico servizio, estorsione, truffa ai danni dello Stato ed enti pubblici, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio, malversazione ai danni dello Stato, emissione ed utilizzo di fatture false. Reati commessi nell’ambito dell’accoglienza dei migranti.

La Guardia di Finanza e la polizia hanno acquisito documentazione contabile ed extracontabile che ha consentito di individuare numerosi comportamenti illeciti nella gestione dei rifugiati, tramite centri Sprar e Centri d’accoglienza straordinari sotto il diretto controllo delle prefetture. Operazioni inesistenti, secondo gli inquirenti, relative all’ottenimento di rimborsi non dovuti, ma anche frode nella fornitura di servizi ai rifugiati e richiesta di rimborso di rette per migranti non più presenti sul territorio nazionale.

In un caso, i profitti illecitamente conseguiti sarebbero stati addirittura utilizzati per il pagamento di un banchetto di nozze.

 

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