Categories: CULTURA & SPETTACOLI

Tradimenti, pozioni magiche e intrecci amorosi: ‘Anamanacanda’ conquista l’auditorium

Isernia/ Ha fatto registrare il ‘tutto esaurito’ il primo dei due appuntamenti con la commedia portata in scena dalla compagnia teatrale ‘L’Aretè’. Sul palco un mix esplosivo di ironia e originalità per due ore e mezza di puro divertimento


ISERNIA. Tradimenti, intrecci amorosi e pozioni magiche per raccontare uno spaccato dell’Isernia che fu. Grande successo ieri sera all’Auditorium ‘Unità d’Italia’ per il primo del doppio evento dedicato ad ‘Anamanacanda’, la commedia portata in scena dalla compagnia teatrale ‘L’Aretè’.

Lo spettacolo ha fatto registrare il ‘tutto esaurito’ e ha regalato al pubblico due ore e mezza di puro divertimento grazie al mix esplosivo di ironia, intelligenza e originalità. Una carrellata di personaggi, tutti ben caratterizzati, hanno anche offerto agli spettatori diversi spunti di riflessione sulle mille sfaccettature che l’animo umano può riservare. Una storia corale quella che ha preso forma nella casa di don Gioacchino Talamone, ‘ru meglie fattucchiaro delle terre de ‘Sernia.

Lo spettacolo in tre atti di Giampaolo D’Uva, liberamente ispirato a ‘Hanne sciaccate Amatucce’ di Vincenzo Viti, ha raccontato le vicende di Pascale ‘ru vardare’, giovane ‘dongiovanni’ sempre a caccia di avventure amorose, che viene colpito alla testa e chiede al fattucchiaro di scoprire l’autore dell’aggressione. A lui si rivolge anche ‘Coseme Purchitte de Colle Vavuse’ che, in preda alla gelosia, ha punito l’intraprendente giovane. 

Nipote e braccio destro di don Gioacchino è Cuncetta “musse tinte che nen crere a niente, sempre cuntraria a tutte, sfuttetora e fauza”. Ma che alla ne scoprirà come l’amore può trasformare. La coralità è stata data da Amelia, volontaria e consolatrice a tutela della casa; Mechelangele, prezioso factotum; la Capèra, necessario tramite con il mondo esterno; Rachele Schiodato e Teresa Turesca, mamma e figlia; Noremano Oreste e suo figlio Liodoro; don Basilio Pironti, nobile decaduto; Liberato Turdone e il medico.

Sul palco, insieme a Giampaolo D’Uva, hanno dato vita magistralmente alla commedia Carmelina Di Florio, Gianni Antonilli, Laura Tamburro, Cosmo Antenucci, Raffaele D’Angelo, Angela Di Gneo, Marina Lucarino, Salvatore Rossi, Annamaria Iannone, Nicola Ciarlante, Luigi Cimorelli, Luciano Ricchiuti e Luigi Crudele.

La compagnia è tornata in scena all’auditorium dopo più di quattro anni. Uno spettacolo atteso che non ha certo deluso le aspettative del pubblico, che ha fatto sentire agli attori affetto e calore.  Lo spettacolo, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune andrà in replica oggi pomeriggio alle ore 16.45.

Deborah Di Vincenzo

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