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Comunità montane, dipendenti a rischio mobilità coatta: sindacati sul piede di guerra

Chiesto un incontro urgente con il governatore Toma per la risoluzione dell’annosa questione, con la ricollocazione dei lavoratori in altri Enti o con altre misure ad hoc


CAMPOBASSO. Una vicenda che si trascina ormai da anni quella delle Comunità montane del Molise, i cui dipendenti, mai ricollocati, rischiano la mobilità coatta.

Oggi il caso torna alla ribalta, con i sindacati Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica che, in maniera unitaria, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione, chiedendo un incontro urgente alla Regione, dopo una serie di richieste rimaste inevase.

“A causa della mancata applicazione delle leggi regionali in materia – si legge nella nota – che contemplano, tra l’altro, anche la ricollocazione del personale dipendente in altri Enti pubblici, il personale dipendente delle Comunità Montane del Molise potrebbe trovarsi nella condizione di essere collocato in mobilità coatta, così come previsto dall’art. 34 bis – disposizioni in materia di mobilità del personale, Decreto Legislativo 165/2001.

Il presidente Toma – incalzano i sindacati – si era impegnato a presentare in Consiglio una proposta di legge per la riorganizzazione delle Comunità montane e di conseguenza alla soluzione delle problematiche dei lavoratori, entro il mese di settembre/ottobre, ma finora nulla è stato fatto e non vi sono impegni in agenda del Consiglio in merito a questo argomento. Nel contempo, le scriventi organizzazioni sindacali in data 20 settembre avevano provveduto ad inviare al presidente una richiesta di incontro urgente e, successivamente, non avendo avuto risposta, in data 4 ottobre una nota di sollecito. Non essendoci stato nessun riscontro a tali richieste, queste Federazioni hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale dipendente delle Comunità Montane Molise così come previsto dalle normative vigenti, – conclude la nota – al fine di ottenere una proposta per la risoluzione della problematica e per la tutela dei dipendenti tutti”.

 

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