HomeNotizieCRONACAAnche il Molise nella maxi inchiesta sulle ‘frodi carosello’, diciassette gli arrestati

Anche il Molise nella maxi inchiesta sulle ‘frodi carosello’, diciassette gli arrestati

È stata denominata ‘operazione Gagaro’ e vede coinvolte ben sei regioni italiane


CAMPOBASSO. È partita alle prime luci dell’alba la maxi operazione della guardia di Finanza denominata ‘Gagaro’ e che ha visto coinvolte ben sei regioni italiane tra cui il Molise con ben 160 agenti delle Fiamme Gialle impegnati nei diversi territori. Agli arrestati, ben diciasette individuati in tutto il territorio nazionale, è contestata l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, quali la dichiarazione fraudolenta, l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, l’omesso versamento di I.V.A. e l’indebita compensazione.

Tutto è nato da una verifica fiscale intrapresa dalla guardia di Finanza nei confronti di una società di Prato operante nel settore del commercio di materie plastiche, in particolare polimeri. L’impresa ha conseguito un rilevante ed anomalo volume d’affari, pari a quasi 20 milioni di Euro, omettendo il dovuto versamento di circa 4,3 milioni di Euro di I.V.A.

Da qui parte l’indagine che ha consentito di individuare e disarticolare un’associazione a delinquere operante a Prato, Livorno, Pistoia ed in altre località, dedita da circa sei anni a reiterate “frodi carosello”. Uno dei principali canali di vendita ed immissione nel mercato dei polimeri è risultata essere una società di capitali di medie dimensioni con sede a Livorno, dallo straordinario start up, capace di vendere oltre 25 milioni di euro di materie plastiche in meno di tre anni.

La frode è stata realizzata secondo due differenti modalità, ovvero attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture soggettivamente ed oggettivamente inesistenti. Le imprese coinvolte sono complessivamente 24, di cui 6 “fornitrici” con sede all’estero, 12 “cartiere”, 3 “filtro” e 3 “rivenditrici”. La complessa ricostruzione delle operazioni commerciali, non totalmente esaurita, ha consentito di rilevare, ad oggi, un giro complessivo di fatture per operazioni inesistenti, emesse ed utilizzate, superiore ai 200 milioni di Euro, con un’I.V.A. evasa di circa 40 milioni di Euro ed omessi versamenti di imposta per oltre 20 milioni di Euro.

Al momento in Molise non si sono registrati arresti, ma anche nel territorio regionale ci sarebbero aziende coinvolte in questa grande rete illecita. Dalle indagini eseguite è emersa una figura predominante dell’ambito del sodalizio illecito: si tratta di un quarantatreenne, B.M. le sue iniziali, iscritto all’A.I.R.E. in quanto residente in Slovenia ma di fatto domiciliato nella provincia di Prato.

I principali responsabili ostentavano l’immagine di imprenditori rampanti e navigati e conducevano un elevato tenore di vita, cambiando spesso auto sportive di grossa cilindrata, senza farsi mancare costose vacanze e lussuosi weekend in eleganti e raffinati locali notturni e ristoranti della Versilia. Erano così convinti di avere creato una collaudata ed inespugnabile “fabbrica di denaro” da mostrare assoluta spavalderia e vantarsene nel corso di numerose conversazioni telefoniche, certi che mai sarebbero stati scoperti. Alcuni di loro erano soliti atteggiarsi attribuendosi l’appellativo di “gagari”, dal termine francese “gagà”. Da qui il nome dell’operazione di polizia giudiziaria in corso.

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