Il consigliere regionale ritiene tale ipotesi penalizzante per Agnone. Promette battaglia e stigmatizza l’operato dei consiglieri provinciali altomolisani
AGNONE. Alla notizia della pronta istituzione di un istituto alberghiero in quel di Venafro alza le barricate, non lesinando stoccate ai consiglieri provinciali altomolisani per non aver “ostacolato” il progetto di ampliamento dell’offerta formativa all’ISIS Giordano.
Ad intervenire con toni duri sulla questione è il consigliere regionale Andrea Di Lucente il quale, pur premettendo di non voler ingaggiare una battaglia campanilistica contro Venafro, ritiene l’ipotesi penalizzante per Agnone e per l’intero hinterland. Pertanto promette strenua opposizione. “Ma che ci stanno a fare Saia o Linda Marcovecchio in Provincia – tuona l’esponente dei Popolari – se davanti ad una questione così importante come la nascita di un Alberghiero a Venafro non tutelano la loro stessa città? Sarebbe un colpo gravissimo per Agnone. Talmente grave che non possiamo permetterlo. A differenza degli agnonesi che rappresentano la città nelle istituzioni, io mi opporrò strenuamente”.
“Non si tratta di una battaglia contro Venafro o contro una scuola, – prosegue – ma di adottare un criterio che sia di buon senso. Due istituti alberghieri in provincia di Isernia non hanno ragione d’essere: si sottrarrebbero solamente alunni a vicenda senza che vi sia un vero salto di qualità nell’offerta formativa. L’ennesima lotta tra poveri che farebbe solo male al territorio! Nel piano di dimensionamento scolastico che la Provincia di Isernia produrrà, mi auguro che trovi spazio una soluzione intelligente e di vero impatto sul territorio. In altre parole, che vengano potenziate le reali vocazioni, assicurando che l’Alberghiero di Agnone abbia a disposizione strutture adeguate, possibilità di ospitare ragazzi anche da altre parti del territorio e che venga messo in piedi un sistema dei trasporti che consenta da Venafro di arrivare ad Agnone in tempi accettabili. Fare doppioni che senso ha? Chi ne gioverebbe?”.
“Un presidente di Provincia della aree interne – affonda Di Lucente con una critica anche nei confronti di Alfredo Ricci – non avrebbe permesso una situazione del genere, avrebbe avviato un dialogo serio con gli istituti superiori. Ma da Agnone hanno deciso di schierarsi con un esponente politico ‘della città’. Si ritrovano a dover avallare scelte improntate sulle esigenze dei grandi centri. E non dicono nemmeno nulla. Stanno tradendo il loro territorio e lo fanno con una nonchalance che fa rabbrividire. Hanno addirittura fatto i sit-in (Saia in primis) di protesta contro un’incolpevole Regione. Ora che i soldi ci sono, dicono: abbiamo scherzato, togliamo tutte le prerogative ad Agnone e spostiamo a Venafro.
Mi auguro che in sede di dimensionamento scolastico – conclude – si trovi una soluzione. Da parte mia mi attiverò affinché si giunga ad una giusta mediazione tra le esigenze di Agnone e quelle di Venafro”.
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