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Isernia, ospedale sotto attacco: lettera dei sindaci al ministro Speranza

Gli amministratori dell’Ambito stanno sottoscrivendo una missiva per portare a Roma le istanze del territorio e salvaguardare il ‘Veneziale’. Intanto ancora nessuna risposta da parte dei commissari e dei vertici dell’Asrem per un confronto, più volte sollecitato, sul nuovo piano sanitario


ISERNIA. Quale destino per l’ospedale di Isernia? Nonostante i diversi solleciti rivolti ai commissari alla Sanità Angelo Giustini e Ida Grossi e ai vertici dell’Asrem, ancora nessuna riposta e arrivata ai sindaci che, da ormai un mese, chiedono un confronto sul nuovo piano operativo sanitario.

Stanchi di aspettare, i 24 amministratori dell’ambito territoriale hanno deciso di rivolgersi direttamente al ministro della Salute Roberto Speranza e per questo stanno sottoscrivendo una missiva per ottenere un incontro urgente.

“Chiediamo – si legge nella lettera indirizzata al ministro – che il nostro appello sia ascoltato e chiediamo di essere posti in grado di rappresentare tutto il malessere e le preoccupazioni del nostro territorio, già profondamente ferito da un progressivo depauperamento della nostra struttura ospedaliera ormai avvenuto, a dispetto delle molteplici motivate iniziative assunte per scongiurare tali operazioni, e fortemente allarmati per gli ulteriori tagli che l’ospedale ‘Veneziale’ potrebbe subire secondo il redigendo piano sanitario”.

Evidenziate poi le tante problematiche presenti sul territorio. “Isernia – si legge ancora nella lettera -, anche se oggettivamente possiede estensione territoriale e dimensione demografica alquanto modeste, presenta evidenti caratteristiche orografiche che rendono estremamente problematici i collegamenti, soprattutto nel periodo invernale, a maggior ragione quando si tratti di trasporto di soggetti che necessitano di urgente ospedalizzazione o di terapie salvavita, spesso appartenenti alle fasce più deboli, assai numerosi nelle nostre comunità. Il temuto trasferimento presso altra sede di ulteriori reparti attualmente esistenti nel nostro ospedale finirebbe per ledere apertamente il diritto alla salute di tutti i cittadini, costituzionalmente garantito. Scelte gravi, come quelle già operate dai vertici sanitari di questa Regione e quelle che vengono ora paventate, non possono essere assunte senza ascoltare preventivamente coloro che rappresentano istituzionalmente i territori”.

Al contempo, gli amministratori ribadiscono la necessità di incontrare i commissari e i vertici dell’Asrem per poter dire la loro sul nuovo Pos, facendosi portavoce delle reali esigenze del territorio.

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