Mistero sulle sorti di un 66enne, avvenuto due settimane fa: la salma non è mai stata restituita ai familiari. Lunedì prossimo l’autopsia
ISERNIA. Ci sono 6 persone iscritte nel registro degli indagati della procura di Isernia, per la morte di un insegnante di 66 anni avvenuta nell’ospedale Veneziale ormai due settimane fa. Come riferito dall’Ansa, i familiari avrebbero sporto denuncia per fare chiarezza sul decesso del loro congiunto, avvenuta a loro dire in circostanze poco chiare. L’autopsia è stata fissata per lunedì prossimo, 25 novembre.
La morte risale a circa quindici giorni fa, ma la salma non è mai stata restituita alla famiglia, in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria. La Procura ha acquisito, agli atti, anche la cartella clinica. Secondo quanto appreso, il 66enne era stato ricoverato al Pronto Soccorso per un giorno intero e in seguito trasferito nel reparto di Chirurgia, dove è morto poco dopo.
“Non conosciamo le cause che hanno portato al decesso – ha detto all’Ansa l’avvocato della famiglia dell’uomo, Ruggiero Romanazzi del Foro di Larino – Aspettiamo l’autopsia”. A eseguirla sarà il medico legale Pietrantonio Ricci, docente dell’Università di Foggia.
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