HomeSenza categoriaCorte dei Conti: male la sanità, mistero sulle spese per i consulenti

Corte dei Conti: male la sanità, mistero sulle spese per i consulenti

Nella Sala d’onore della Prefettura di Campobasso il giudizio di parificazione sul rendiconto generale 2018 della Regione Molise


CAMPOBASO. La Corte dei Conti del Molise ha reso noto il giudizio di parificazione del rendiconto generale 2018, in sostanza una verifica della regolarità dei fondi a disposizione della Regione. Nella Sala d’onore della Prefettura di Campobasso erano presenti tutte le istituzioni, dal presidente della Regione Donato Toma al sindaco di Campobasso Roberto Gravina, oltre ai dirigenti regionali e assessori dei vari enti territoriali. Un momento importante per analizzare nel dettaglio l’efficienza e la regolarità delle politiche regionali nei diversi ambiti sociali ed economici.

SANITA’. La Corte dei Conti evidenzia un disavanzo di 29,6 milioni di euro. Tale dato comporta l’incremento delle aliquote di Irap e addizionale regionale all’Irpef, con decorrenza dall’anno di imposta in corso. L’andamento tendenzialmente previsto per il 2019 appare ancor più allarmante ed è stimato intorno ai 40 milioni. La stessa previsione che aveva anticipato il governatore Donato Toma nell’intervista a isNews. Il disavanzo, quindi sarebbe inferiore a quello accertato dal tavolo tecnico ministeriale che parlava, invece, di 60 milioni. Un’ incongruenza dai dati che dovrà essere maggiormente approfondita ma che in ogni caso dipinge una situazione critica in materia di sanità. La Sezione, inoltre, si è espressa anche a riguardo degli incarichi esterni ribadendo l’esistenza di una serie di criticità come il mancato rispetto dell’obbligo di pubblicità degli incarichi secondo le modalità previste. Inesistenza di alcuna forma di rendicontazione periodica o finale sull’attività svolta a conclusione del singolo incarico. Risultano inoltre ancora disponibili 100,3 milioni di euro di risorse destinate alla Regione la quale con il 78,5% da attribuire, rientra nelle tre regioni in ritardo nella sottoscrizione degli accordi relativi all’assegnazione dei fondi. Occorre da ultimo segnalare un netto peggioramento dei tempi di pagamento dei fornitori rispetto al 2018. Si conferma un costante miglioramento delle prestazioni fornite dai servizi sanitari regionali, con particolare riferimento a quelle rientranti nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Il nuovo programma operativo 2019-2021 non risulta ancora approvato. A tale piano, in corso di approvazione, è demandato il compito di affrontare e risolvere problemi di fondi della sanità regionale. Si tratta di intervenire per la riduzione della mobilità passiva chiarendo peraltro il peso da attribuire, per il raggiungimento di tale obiettivo, al miglioramento della performance delle strutture pubbliche e al ruolo dei due grandi complessi privati (Gemelli Molise Spa e Neuromed).

PERSONALE DELLA REGIONE MOLISE. In questo caso ad allarmare è il mistero che aleggia sulle spese sostenute dalla Regione per pagare i tanti consulenti assunti con diverse tipologie di contratto. La Corte dei Conti ha precisato infatti che risulta impossibile verificare la spesa sostenuta per tali consulenti. La Regione non ha rispettato l’obbligo normativo di istituire specifici capitoli di spesa relativamente a un ambito oggetto, da tempo, di particolare attenzione sotto il profilo degli obblighi di trasparenza dell’azione amministrativa e delle norme sul contrasto alla corruzione. In generale al termine del 2018 i dipendenti della Regione Molise con rapporto di lavoro a tempo indeterminato sono 569, con un aumento percentuale del 2,5% rispetto al 2017. Al riguardola Corte dei Conti ha ricordato che l’art.9 del d.l. 24 giugno 2016 vieta alle Regioni, in caso di ritardo nell’approvazione del consolidato, di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsiasi voglia tipologia contrattuale, fino a quando non abbiano adempiuto. Nonostante tutto la spesa sostenuta dalla Regione per le retribuzioni lorde del personale a tempo indeterminato ammonta a 23,4 milioni di euro.

SOCIETA’ PARTECIPATE. Altra pagina certamente non edificante è quella relativa alle società partecipate della Regione Molise. In tutto sono 26, di cui tre in house. Ebbene di queste 15 erano interessate da procedure di liquidazione, fallimento, liquidazione coatta o concordato preventivo. Il rischio, ha specificato la Corte dei Conti, è quello di mantenere in vita enti privi di reale utilità, che generano diseconomie di gestione e possibili sovrapposizioni di competenze, le cui condizioni economiche rendono improcrastinabile la dismissione. La Regione, nonostante le richieste, non ha trasmesso dati completi sul numero di personale e sul costo delle partecipate. Risulta, inoltre, che la quasi totalità delle società partecipate è inadempiente agli obblighi normativi in materia di trasparenza e pubblicità.

Insomma un quadro non proprio positivo sul quale bisognerà aprire una seria fase di analisi programmando interventi mirati al miglioramento della gestione delle risorse pubbliche.

Andrea Vertolo

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