Gli esiti dell’indagine sui Livelli di assistenza condotta dalla Fondazione Gimbe e pubblicati da IlSole24Ore


CAMPOBASSO/ISRNIA. Estremo divario tra le Regioni e almeno un quarto delle risorse statali spese andate a vuoto: sono gli aspetti che caratterizzano la sanità in Italia. E per quanto concerne il raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza il Molise si piazza al 15 posto in una graduatoria generale.
Questi i dati rilevati dalla Fondazione Gimbe – Formazione e Ricerca sanitaria, nel suo monitoraggio sui Lea, e pubblicati da IlSole24Ore.

L’indagine riguarda i servizi resi ai cittadini dal 2010 al 2017, ultimo anno per il quale esistono dati completi. Al vertice della classifica in termini di erogazione delle prestazioni, con performance complessive pari al 92,2% l’Emila Romagna, seguita a ruota da Toscana, Piemonte, Veneto e Lombardia. Maglia nera, con adempimenti invece di poco superiori al 50%, per la Campania, nelle retrovie con una ‘sorprendente’ provincia autonoma di Bolzano.
Il Molise, 15esimo tra Sicilia e Puglia, registra una percentuale del 66,7%. Tuttavia, segnala il Gimbe: “La griglia Lea si è progressivamente appiattita e non è più uno strumento adeguato per verificare la reale erogazione dei Livelli essenziali di assistenza e la loro effettiva esigibilità da parte dei cittadini. Per questo, il miglioramento complessivo della performance di tutte le Regioni dal 64,1% del 2010 all’81,3% del 2017 risulterebbe sovrastimato”.

Per questo, dal gennaio del 2020, dovrebbe entrare in vigore un nuovo e più attendibile sistema di garanzia. In ogni caso, dai dati rilevati la forbice tra le Regioni è considerata “inaccettabile”. Ma, soprattutto, è inaccettabile, come su anticipato, come “oltre un quarto (il 26,3%) delle risorse assegnate negli anni dallo Stato alle Regioni per garantire i Livelli essenziali di assistenza ai cittadini, cioè le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale dà gratuitamente o dietro pagamento di un ticket, sono andate a vuoto non producendo servizi”.

“In un momento storico per il Ssn – lancia l’allarme il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – in cui il ministro Speranza ha ripetutamente dichiarato che l’articolo 32 è il faro del suo programma di Governo, i dati del nostro report parlano chiaro. Senza una nuova stagione di collaborazione politica tra Governo e Regioni e un radicale cambio di rotta per monitorare l’erogazione dei Lea, sarà impossibile ridurre diseguaglianze e mobilità sanitaria e il diritto alla tutela della salute continuerà ad essere legato al Cap di residenza delle persone”.

 

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