Sanità, non c’è incompatibilità governatore-commissario: la Consulta dà ragione a Toma

In merito al ricorso presentato alla Corte Costituzionale. Dopo la pubblicazione della sentenza il presidente si è collegato in teleconferenza da Bruxelles con la Conferenza delle Regioni ed ha chiesto un impegno preciso, minacciando di non firmare il Patto per la salute


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Non c’è incompatibilità tra l’incarico di governatore e quello di commissario ad acta della Regione Molise. A deciderlo la Corte Costituzionale, che ha accolto il ricorso presentato dal presidente della Regione Molise Donato Toma

Toma, che si è rivolto anche al Tar Molise, ha impugnato alla Consulta la delibera del Consiglio dei Ministri del 7 dicembre 2018, con la quale sono stati nominati Angelo Giustini, commissario ad acta per la sanità e Ida Grossi sub commissario.

La notizia della decisione della Corte costituzionale è trapelata solo nel pomeriggio di oggi, quando è stata pubblicata la sentenza che è stata comunicata al presidente Toma, impegnato a Bruxelles in una riunione della Plenaria del Comitato Europeo delle Regioni. Toma aveva presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro la norma inserita nel Decreto fiscale del 2018, che vietava il doppio incarico, modificando una disposizione di cinque anni fa.

In particolare è stato impugnato il comma 569 dell’articolo 1 della legge 190 del 2014: “La nomina a commissario ad acta per la predisposizione, l’adozione o l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario è incompatibile con l’affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la Regione soggetta a commissariamento. Il commissario ad acta deve possedere qualificate e comprovate professionalità, nonché specifica esperienza di gestione sanitaria ovvero aver ricoperto incarichi di amministrazione o direzione di strutture, pubbliche o private, aventi attinenza con quella sanitaria ovvero di particolare complessità, anche sotto il profilo della prevenzione della corruzione e della tutela della legalità”.

“Un primo grande passo per il Molise – il commento del governatore Donato Toma, raggiunto a Bruxelles – dopo che mi hanno comunicato la sentenza della Consulta mi sono collegato da Bruxelles con la Conferenza delle Regioni ed ho formalizzato che non firmerò il Patto della salute, se non viene messa per iscritto la revoca dei commissariamenti”.

“Di certo – ha aggiunto Toma – questa sentenza avvantaggia direttamente i governatori delle Regioni Campania e Lazio, che sono rimasti al loro posto a gestire il Piano di rientro del deficit sanitario, mentre soltanto il Molise è stato commissariato. Da parte mia farò valere questo pronunciamento della Corte Costituzionale davanti al Tar Molise, nell’udienza di merito prevista per i prossimi mesi”.

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