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Sanità, i 5 stelle non credono al Dea di secondo livello: “Toma racconta favole”

I consiglieri pentastellati criticano le proposte del presidente della Regione. Domani la seduta monotematica alla presenza dei commissari


CAMPOBASSO. Domani, martedì 10 dicembre, la seduta monotematica del Consiglio regionale nella quale si discuterà del tema della sanità. A 24 ore dai lavori i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno precisato la propria posizione in merito alle diverse problematiche che attanagliano il settore, anticipando le proposte che presenteranno in aula.

Una discussione che si preannuncia accesa, anche in relazione alla sentenza della Consulta che ha sancito l’illegittimità del decreto con il quale sono stati istituiti i commissari Giustini e Grossi. Per la Corte Costituzionale non c’è incompatibilità tra il ruolo di presidente della Regione e commissario, ciò ha portato il presidente Donato Toma a richiedere l’immediato allontanamento dei commissari e ad avanzare subito proposte come l’istituzione del Dea di secondo livello a Campobasso.

“Toma racconta favole – le parole di Andrea Greco – per realizzare quanto immaginato dal presidente della Regione significherebbe spendere circa un miliardo di euro, quindi è un’idea insostenibile allo stato attuale. Questo libro delle favole rischia di trarre in inganno i cittadini molisani ai quali, invece, bisogna parlare con sincerità. Domani valuteremo anche il lavoro svolto dai commissari. Precisiamo che noi siamo a difesa del commissariamento esterno ma non per forza dell’operato delle persone incaricate. Domani avremo la fortuna di poterli ascoltare in commissione. Ciò che vogliamo sapere da loro – sottolinea Greco – è se i soldi sono transitati dalla Regione al conto della sanità. Vogliamo conoscere a fondo i rapporti con i privati e capire bene cosa si sta pensando in relazione alla rete d’emergenza”.

Sono sei le proposte che i consiglieri del Movimento 5 Stelle presenteranno in Consiglio regionale, tra queste l’istituzione di borse per specializzandi medici, una revisione dei rapporti con i privati accreditati e le modalità per l’indizione dei concorsi. L’idea portata avanti dal Movimento è quella di reinserire il reparto di Neurochirurgia al Cardarelli di Campobasso. Nel Molise, secondo i consiglieri pentastellati, servono un Hub e due Spoke. I consiglieri hanno poi evidenziato la loro idea di sanità da applicare al territorio regionale: “Un Hub centrale a Campobasso, Spoke a Isernia e Termoli, ospedale di area disagiata ad Agnone e punti di primo intervento a Larino e Venafro. Sono questi gli interventi da fare – conclude Greco – ai cittadini molisani non interessa chi è commissario, interessano i servizi”.

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