In Aula i commissari rivendicano il proprio operato, scaricando le responsabilità. Poi l’intervento tranchant di Facciolla: mancano ancora una volta i dati del Pos. Deluse le aspettative di conoscere cosa ne sarà del comparto in Molise. GUARDA I VIDEO DELL’AUDIZIONE
CAMPOBASSO. Commissari alla Sanità in audizione in Conferenza dei capigruppo alla Regione per fare chiarezza sul destino del settore sanitario in Molise. A prendere la parola, ad avvio dei lavori, Angelo Giustini con un excursus sulle ermegenze del comparto in questo ultimo anno, con particolare riferimento alla carenza dei medici negli ospedali. Criticità cui si è cercato di far fronte attraverso diverse proposte – ha ricordato – tra cui quella del reclutamento dei medici militari. “Sono stato massacrato – ha commentato – Toma e Mazzuto andarono a Roma a chiedere la mia testa”.
Di qui un accenno al Decreto Calabria, considerato “una vittoria per le regioni in piano di rientro dal deficit come il Molise”, con lo sblocco dei concorsi: “Ma si è arrivati tardi per ragioni non imputabili alla struttura sanitaria”. Poi l’eventuale presa d’atto: “Se il Governo lo deciderà, siamo pronti a lasciare l’incarico commissariale”.
Quindi l’intervento del sub commissario Ida Grossi, la quale si è prima concentrata sul tema della mobilità, affermando: “Il Molise è la regione italiana con i più alti tassi di mobilità sia attiva che passiva. Nel 2012 – ha aggiunto – la mobilità passiva era di 51 milioni con una saldo di mobilità attiva di 36 milioni. Nel 2018, invece, la prima ha raggiunto quota 80 e la seconda quota 16”. Poi ha fornito alcune indicazioni sull’organizzazione del comparto sanitario, ribadendo il concetto di un ospedale hub a Campobasso e delle due strutture spoke a Isernia e Termoli; delle 16 postazioni del 118 e dei 44 punti di guardia medica. Ancora, ha parlato delle emergenze e delle patologie tempo-dipendenti, con le attività del territorio da ‘appoggiare’ ai Dea di secondo livello mediante il coinvolgimento delle altre regioni e del potenziamento dell’elisoccorso. Questa, in sostanza, la conferma del trasferimento dei pazienti colpiti da ictus e da altre malattie negli ospedali dei territori limitrofi come Benevento o Foggia.
Niente di nuovo sotto il sole, al momento. Con responsabilità addebitate piuttosto alla politica che alle proprie azioni. Circostanza evidenziata duramente dal consigliere e segretario regionale del Pd Vittorino Facciolla, il quale ha imputato ai Commissari la mancata illustrazione del Pos, di non aver chiesto deroghe al Decreto Balduzzi, in considerazione delle condizioni del territorio, e di non aver “spinto per un servizio sanitario più orientato verso il pubblico che verso il privato”.
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