HomeSenza categoriaIsernia, turni aggiuntivi per i medici del Pronto Soccorso: ma senza soldi

Isernia, turni aggiuntivi per i medici del Pronto Soccorso: ma senza soldi

Dopo aver effettuato 5 mesi di lavoro presso il Caracciolo di Agnone, non si sono visti riconosciuti neppure un centesimo delle spettanze dovute. E dalla dirigenza Asrem nessuna decisione al riguardo. Tutto questo nonostante siano sottoforze e costretti a fare i salti mortali. Il caso potrebbe finire all’attenzione della procura


ISERNIA. Disagi di tutti i tipi per medici del Pronto Soccorso di Isernia. Alcuni di essi, dopo essere stati dirottati ad Agnone per circa 5 mesi sulla scorta di un accordo –verbale – raggiunto con la precedente direzione Asrem, lamentano ora di non aver visto neppure un euro per i turni aggiuntivi espletati.

Una situazione di ulteriore disagio che sarebbe stata fatta conoscere al neo commissario straordinario dell’Azienda sanitaria regionale, Maria Virginia Scafarto, dalla quale tuttavia ancora non sarebbero pervenute risposte al riguardo. Nessuna decisione, del resto, anche sulla richiesta ufficiale fatta pervenire nelle scorse settimane: 4 rinforzi, consistenti in 2 unità del 118 da poter gestire direttamente da parte del reparto di emergenza e 2 unità infermieristiche, visto che presso l’ospedale Veneziale manca anche un addetto di ruolo al Triage, con l’infermiere di turno costretto a raddoppiare le mansioni a seconda delle esigenze.

Nei giorni delle festività natalizie, dunque, il quadro è e continua a essere particolarmente desolante: personale sottoforze, costretto al superlavoro a causa dell’assenza di colleghi in malattia e ora anche umiliato dal non vedersi riconosciute le spettanze dovute, tra l’altro senza alcuna determinazione scritta che disponesse i turni aggiuntivi. Prestati, dunque, ma sulla parola. Del caso in queste ore sarà messa al corrente la Direzione sanitaria di Isernia e, non si esclude, finanche la procura della Repubblica. Insomma, il caos.

Tutto questo mentre si continua a non avere disposizioni sulle procedure di smistamento dei pazienti colpiti da ictus: il 2 dicembre, come si ricorderà, è avvenuta la chiusura del reparto di Neurofisiopatologia e l’ospedale di riferimento per il trattamento di tale patologia è diventato il ‘Cardarelli’ di Campobasso, dove è operativa la Stroke Unit.

Per i malati neurologici o per chi viene colpito da ictus, ischemie o epilessie, dopo la stabilizzazione a Isernia si profila insomma il trasferimento a Campobasso, per effettuare la visita specialistica e per l’eventuale ricovero, sperando nella disponibilità di un posto letto. Altrimenti, altro trasferimento al Neuromed di Pozzilli o, peggio, in strutture ospedaliere di fuori regione. Ad aggravare la situazione, la mancanza di disposizioni scritte su come gestire eventuali pazienti neurologici. Comunicazioni relative alla logistica, che sarebbero dovute arrivare dai vertici dell’Asrem, non risulterebbero ancora pervenute da quasi un mese. E proprio ieri un paziente dopo aver fatto una Tac a Isernia dalla quale è merso un quadro Stroke in evoluzione, è ancora parcheggiato in Pronto Soccorso per mancanza di posto letto a Campobasso. Struttura dalla quale dovrebbe pervenire l’ordine di trasporto al Neuromed (e non più da Isernia).

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