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Isernia, centrodestra in frantumi: i Popolari sfiduciano il sindaco. Ma d’Apollonio: avanti a testa alta, nessuna ambiguità

IL SINDACO NON MOLLA. Amareggiato, ma deciso, rivendica il proprio operato e rispedisce tutte le accuse al mittente. “Non mi aspettavo un intervento politico oggi – esordisce il sindaco d’Apollonio – vista la data e gli argomenti che possono essere liquidati in breve tempo date le finalità. Invece vedo che ci troviamo qui a parlare di questioni politiche, perché evidentemente non bastano gli incontri fuori di questa assise. Prendo atto con grande rammarico delle dichiarazioni di Fantozzi, ma rigetto le accuse di ambiguità e di mancanza di midollo spinale. I cittadini decideranno chi sostenere perché sono in grado di capire cosa si sta facendo in questa città, i risultati vanno visti in base al punto da dove siamo partiti, a cominciare dai conti, e noi siamo partiti da sottozero e abbiamo risolto tantissime problematiche. L’ho già spiegato nella lettura delle linee programmatiche durante l’altro Consiglio. Respingo al mittente quanto detto da Fantozzi, non sono commissariato, nessuno della Giunta ha presentato mai riserve o dimissioni o tentato di indicarmi la via. Tutte le decisioni del sindaco sono dettate dal sindaco, senza interferenze. Faccio il sindaco e mi assumo le responsabilità, non sono commissariato e gli assessori lo sanno bene, evidentemente qualcuno che ha dichiarato di essere sempre stato in maggioranza non si è accorto di cosa ha fatto questo sindaco e quest’amministrazione in questi anni”. Il primo cittadino marca bene le parole: “Nessuna ambiguità: i Popolari a marzo sono stati invitati a fornirmi un nome per entrare in Giunta, ma hanno sempre asserito in aula e sulla stampa di non essere interessati. Mi è stato detto che la mia proposta era irricevibile e allora sono andato avanti. La verità di Fantozzi è parziale. Non ho mai chiesto l’aiuto ai Popolari: sono del parere che una Giunta troppo larga non risponda alle esigenze di questa città, ma li ho chiamati perché volevo ristabilire la calma nella maggioranza e per rispetto di persone che erano state con me fin dall’inizio. Ma non c’è stato niente da fare. Il mio atteggiamento è cambiato quando in quest’aula è stato detto che loro sarebbero stati la spina nel fianco dell’amministrazione e sostenendo tesi contrarie alla maggioranza. A loro piace avere la loro verità: ma se un assessore presenta le dimissioni le porte sono aperte. Io ho la mia verità e ho già smentito certe cose. Avete fatto un documento capolavoro, ma noi andremo avanti lo stesso – ha concluso – E se devo andare a casa lo farò a testa alta, il problema sarà di questo Comune che non riesce a chiudere una legislatura in maniera lineare e trasparente”.

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