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Senza personale, camera iperbarica ferma: intossicati dal monossido di carbonio e portati in Campania

La leader regionale della Uil Tecla Boccardo punta il dito sull’episodio avvenuto qualche giorno fa in Molise, per rilanciare sulla necessità di una riorganizzazione del sistema sanitario regionale


CAMPOBASSO. Sanità, la segretaria della Uil Tecla Boccardo rilancia sulla necessità di una riorganizzazione e di un rafforzamento del sistema sanitario regionale.

“Utilizzando le risorse risparmiate con la chiusura degli ospedali minori – ha affermato la sindacalista – ci attendevamo un potenziamento della medicina sul territorio, piuttosto che un utilizzo rivolto alla spesa corrente. Invece si è continuato a parlare solo delle continue contrapposizioni tra pubblico e privato accreditato, tra regione e commissari alla sanità, tra campanilismi ‘ospedalocentrici’ e territori sempre più privati di servizi essenziali. Insomma una permanente e disperata lotta ad accaparrarsi una collocazione di prima fila, per assistere alla morte della già moribonda sanità molisana”.

La segretaria della Uil ha quindi puntato il dito su un episodio accaduto qualche giorno fa: il trasferimento dal Molise alla Campania di due persone intossicate da monossido di carbonio, per la mancata valorizzazione della camera iperbarica di Larino. Eccellenza, precisa, che non si riesce a far funzionare, per mancanza di personale, anche semplicemente reperibile. Pur essendo l’unico macchinario di questo tipo disponibile da Ancona a Bari.

“Un piccolo gioiello tutto nostro – evidenzia Boccardo – acquistato all’epoca con ingenti risorse stanziate dal Cipe per costruire un nuovo centro iperbarico, ma che viene usato soltanto in alcuni orari, quando basterebbe almeno la reperibilità di personale addetto per tenerlo a regime. E immaginiamo che questi e altri casi, si aggiungono alla già fortissima mobilità passiva che interessa il Molise, specialmente costiero”.

“Non sarebbe meglio – prosegue la leader della Uil – limitare la mobilità che è un dato negativo in crescita, piuttosto che pensare di tagliare sulla sanità che fa ancora mobilità attiva? Per evitare un circolo vizioso di tagli per recuperare le perdite, siamo ancora convinti che la vera riforma, non è solo l’ospedale unico, ma è un sistema a rete unica che ponga al centro la presa in carico del cittadino in tutte le fasi della vita, implementando la medicina sul territorio con una nuova rete integrata di teleassistenza sanitaria, spostando strutture e servizi dall’ospedale al territorio”.

Almeno, afferma, una buona notizia è arrivata il 31 dicembre dal Ministro per la Salute, con il via libera ai fondi accessori (Ria) e nuovi percorsi di stabilizzazione per i ricercatori degli Irccs e degli Izs. Economie che potranno essere utilizzate per stabilizzare medici, veterinari e personale delle professioni sanitarie.

“Il nostro interesse come Uil – conclude Boccardo – resta la garanzia dei livelli di assistenza di qualità e salvaguardia dei livelli occupazionali, attraverso un’adeguata offerta sanitaria pubblica e accreditata, in un contesto, come quello molisano, dove la sanità è stata fortemente ridimensionata e ridotta all’osso. Speriamo che tra nuovi gruppi parlamentari, nuovi assessori e strategie elettorali, qualcuno se ne ricordi in tempo”.

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