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Parco del Matese, le associazioni ‘bocciano’ la proposta della Regione

Ad avviso della Consulta nell’atto relativo alla perimetrazione del versante molisano non si tiene conto delle indicazioni e dei criteri richiesti dal ministero e Ispra


BOJANO. “La proposta di perimetrazione del Parco Nazionale del Matese, presentata dalla Regione per il versante molisano, non tiene in alcun modo conto delle indicazioni e dei criteri richiesti dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dall’Ispra, sia riguardo l’inclusione delle valenze ambientali e naturalistiche, sia riguardo la chiara leggibilità e coerenza dei confini del Parco Nazionale”.

Questo quanto emerso al termine della riunione che si è tenuta a Bojano e a cui hanno partecipato tantissime associazioni delle 73 facenti parte della Consulta del Matese. L’incontro era volto ad analizzare quanto proposto dalla Regione Molise con delibera n. 558 del 30/12/2020, relativamente alla perimetrazione del versante molisano del Parco Nazionale del Matese. Dalla riunione è emersa l’unanime contrarietà a quanto deliberato dalla Regione Molise con DGR n. 558 del 30.12.2019.

“Incongruenze e manchevolezze che rendono la proposta della Regione Molise del tutto inaccettabile – hanno evidenziato le associazioni -. Quanto deliberato dalla Giunta regionale del Molise, tra l’altro, è in palese contrasto con la proposta della struttura tecnica della stessa Regione Molise, mentre incomprensibilmente si appiattisce sulle richieste presentate da alcuni Comuni, ed esclude, all’opposto, altri Comuni, invece inclusi dal Ministero nella sua proposta di perimetrazione: questi ultimi non sono stati neanche invitati all’incontro tenutosi in Regione lo scorso 20 dicembre”.

Nel corso della riunione è stato inoltre evidenziata “la totale assenza di qualsivoglia proposta, da parte di Comuni e Regione, circa i contenuti su un ‘Disciplinare di tutela del Parco Nazionale’ e relativo alle ‘norme provvisorie di salvaguardia’ da sviluppare, a partire dalla bozza già trasmessa dal ministero dell’Ambiente nello scorso mese di Settembre. Si prende atto, con estremo disappunto, della inopportunità con cui le Istituzioni coinvolte nella Delibera in questione, non siano entrate in una visione propositiva circa le suscettività di sviluppo e crescita socio-economica delle aree interne, con conseguente perdita di vantaggi e risorse ottenibili per tutte le progettazioni, in particolare nel campo della imprenditoria rurale.

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