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Superstrada a 4 corsie Termoli-San Vittore: emendamento della Lega e pressing sul Ministro

Presentato dal Carroccio, primo firmatario il deputato lombardo Jari Colla, commissario del partito in Molise. Intanto il governatore Toma e l’assessore Niro hanno invitato la titolare delle Infrastrutture Paola De Micheli a inserire l’intervento tra le opere di interesse strategico nazionale


CAMPOBASSO. Inserire la superstrada del Molise, una quattro corsie che colleghi Termoli al castello autostradale di San Vittore, nella legge di conversione del governo Milleproroghe. E’ quello che prevede un emendamento, sottoscritto da un gruppo di parlamentari leghisti, guidati da Jari Colla, deputato di Monza e commissario del ‘Carroccio’ in Molise, che tra le firme vede anche quella dell’ex Ministro per gli affari regionali Erika Stefani.

Un emendamento del quale si sta valutando l’ammissibilità in Commissione, che prevede di fatto il raddoppio della Bifernina. Soluzione alternativa al progetto dell’autostrada del Molise, definitivamente accantonato, finalizzato a fornire alla regione la strada a scorrimento veloce attesa da anni.

Al costo del progetto, quantificato in 900 milioni di euro (450 milioni l’anno) si dovrebbe far fronte con la riduzione degli stanziamenti del fondo previsti dall’articolo 1, comma 255, della legge 145 del 2018. Vale a dire il reddito di cittadinanza. Scelta politica, nel segno della contrapposizione Lega-M5s, che potrebbe creare problemi non di poco nell’accoglimento della proposta di emendamento.

Sta di fatto che la soluzione prospettata dalla Lega va di pari passo con la richiesta ufficiale, che il governatore Donato Toma e l’assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Niro hanno presentato al ministro delle Infastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli. Oltre che al premier Giuseppe Conte e al ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, nel corso della loro visita a Campobasso per la firma del Patto per il Molise.

Solo con una rete stradale efficiente, il messaggio lanciato a Conte e raccolto dal presidente del Consiglio – che nato a pochi chilometri dal confine ha detto di conoscere ogni chilometro delle strade di questa regione – è possibile perseguire lo sviluppo. Sostenendo le imprese locali e portando imprese di fuori regione a investire in Molise. Alternative non ce ne sono ed è per questo che il pressing va avanti su più fronti. Quello politico-parlamentare e quello istituzionale governativo.

C.S.

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Carmen

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