Allora, se nel 2020 dobbiamo fare i conti con questi deplorevoli episodi, ancorché sporadici, è quanto mai doveroso raccogliere il monito del Capo dello Stato il quale invita ‘a combattere, senza remore e senza opportunismi, ogni focolaio di odio, di antisemitismo, di razzismo, di negazionismo, ovunque esso si annidi. E di rifiutare, come ammonisce spesso la senatrice Liliana Segre, l’indifferenza: un male tra i peggiori’. Se è vero che l’antisemitismo e il razzismo sono un retaggio di aberranti ideologie del passato, è altrettanto vero che oggi possono attecchire solo su un substrato di ignoranza e inciviltà.
Un ruolo molto importante è demandato alle istituzioni e alle scuole, attraverso l’informazione, la sensibilizzazione, lo studio della storia, l’educazione alla tolleranza e al rispetto delle diversità: è su questo fronte che bisogna agire e prevenire”.
“Il Consiglio regionale – ha invece sottolineato Salvatore Micone – in tutte le sue componenti istituzionali e politiche partecipa convintamente alla commemorazione di questo Giorno, rinnovando la volontà e la determinazione a voler svolgere il proprio compito legislativo e di programmazione socioeconomica del territorio molisano, improntando la propria azione al mantenimento della memoria del passato e ai principi fondanti della nostra democrazia: giustizia, libertà, rispetto, tolleranza, apertura al dialogo, riconoscimento e accettazione reciproca, solidarietà e comprensione delle altrui posizioni politiche, religiose, ideologiche e culturali. Principi che vengono con forza richiamati e rievocati dal ricordo degli esempi positivi di quei ‘giusti’ che non si fecero fermare dalla tempesta devastante, e dalla memoria di quei milioni di innocenti che furono spazzati via nel fisico, ma non nell’essenza dell’animo, dalla tempesta devastante”.
“Come sindaco e presidente della provincia di Campobasso – ha evidenziato Francesco Roberti – sono sensibile a queste tematiche e al ricordo. Dobbiamo con le istituzioni sostenere iniziative che riescano ad abbattere tutti quei muri ideologici che ancor oggi, a volte, vengono innalzati nei confronti di alcune classi sociali e di persone di diversa etnia. Fortunatamente siamo lontani anni luce da quel contesto che migliaia di persone, loro malgrado, hanno vissuto. Nel racconto di alcuni di essi, nel corso degli anni, abbiamo potuto apprendere quel che realmente accadde. Però non basta, bisogna anche capire. Difficile da concepire, impossibile da accettare. E’ stato sicuramente l’evento più catastrofico del secolo scorso, di questo sterminio conosciamo ormai quasi tutto. Proprio per questo, senza retorica, dobbiamo lavorare per eliminare ogni tipo di discriminazione”.
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