Ma cade l’accusa di danno ambientale. La decisione del gup di Larino sulla vicenda degli sversamenti al porto di Termoli
TERMOLI/LARINO. L’inchiesta sul malfunzionamento del depuratore del porto di Termoli, nata nel 2015 alla luce di alcuni sversamenti in mare, è sfociata ieri in sette rinvii a giudizio a carico di amministratori pubblici, tra cui gli ex sindaci Antonio Di Brino e Angelo Sbrocca, ex dirigenti, tecnici della Crea e la responsabile Arpam.
Gli indagati sono chiamati a rispondere, a vario titolo, del reato di getto pericoloso di cose in concorso, deturpamento, abuso d’ufficio. È caduta, invece, l’accusa più grave di danno ambientale.
La decisione è stata presa dal gup del tribunale di Larino, Federico Scioli, al termine dell’udienza preliminare. Si tornerà ora in aula per il dibattimento il 24 marzo prossimo.
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