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Isernia, bollette dell’acqua e pagamenti, il Pcl non molla: “Illegittime”

Nuovo attacco di Di Clemente al Comune: “Ai cittadini non sono state fornite dimostrazioni”


ISERNIA. Bollette dell’acqua a Isernia: continua il ‘botta e risposta’. Il Pcl non molla e continua a ribadire l’illegittimità dei pagamenti richiesti, accusando nuovamente in Comune.

“Il consigliere Giampiero Mancini delegato al Bilancio – afferma – negando l’evidenza ritiene socialmente e legalmente corretto l’operato della giunta sulle bollette idriche, senza tuttavia fornire nessuna dimostrazione, e limitandosi ad affermazioni meramente apodittiche”.

“Come stabilito dall’art. 1 comma 10 della Legge n.205/2017, sono prescritti i corrispettivi pretesi nel 2019 ma riferiti agli anni dal 2014 al primo semestre 2017 (questo ultimo prescritto al 14 agosto 2018, cioè 45 giorni dall’ultimo giorno di consumo del periodo), se le scadenze cadono da dopo il primo gennaio 2020; e il Comune aveva l’obbligo di avvisare l’utente degli importi prescritti in bolletta per l’esercizio della sua facoltà di avvalersi della prescrizione, come disposto dalla delibera 547/2019dell’Autorità di controllo (ARERA).

E’ stato violato l’obbligo di fatturazione periodica: almeno per semestre per il 2014 (art.2 comma 461 L.244/2007; quello per bimestre e quadrimestre per le fasce di consumo superiori a 100 mc nel 2016 (delibera ARERA 655/2015); questa violazione ha comportato un aggravio indebito sull’utenza, poiché sono scattate fasce superiori di prezzo (che si aggiunge al disagio per aver cumulato quattro anni tutti insieme). I ritardi della fatturazione (rispetto al semestre, quadrimestre o bimestre di riferimento in base alle fasce) comportano gli indennizzi/bonus automatici all’utente di € 90,00 per ogni bolletta tardiva, previsti dalla Tabella 6 della delibera ARERA 655/2015; a tal punto che mantenere tali bollette in violazione delle norme suddette è dunque maggiormente dannosa per l‘ente, laddove gli indennizzi a credito dell’utente superano gli addebiti. Insomma – conclude – il danno erariale sarà la Corte dei Conti a stabilirne le responsabilità per far risarcire il Comune, e ricordiamo che chi ha gestito il Comune in questi anni nella maggior parte dei casi è anche benestante, e potrà ben provvedere a riparare ai propri misfatti sociali: una volta tanto, a Isernia, paghino i ricchi”.

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Deborah

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