A Campobasso il presidente della Basilicata Vito Bardi e il sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo, Umberto D’Annuntiis, per firmare il documento da inviare al premier Giuseppe Conte
di CARMEN SEPEDE
CAMPOBASSO. I governatori del Sud si uniscono a Campobasso, per chiedere al premier Giuseppe Conte di garantire il prolungamento dell’alta velocità ferroviaria anche nel Mezzogiorno e nella dorsale adriatica, in Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata.
Una battaglia lanciata dall’associazione ‘L’isola che non c’è’, che ha portato oggi a Palazzo Vitale il presidente della Basilicata Vito Bardi e il sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo Umberto D’Annuntiis. Doveva essere in Molise anche il governatore della Puglia Michele Emiliano, bloccato dalla visita a Bari e Taranto del ministro dei Trasporti Paola De Micheli. Al suo posto il direttore del dipartimento infrastrutture Barbara Valenzano. VEDI L’INTERVISTA AL GOVERNATORE VITO BARDI
Numerosi, comunque, i sindaci, gli amministratori e i consiglieri di diverse regioni del Mezzogiorno arrivati alla Regione per sostenere l’iniziativa lanciata dal giornalista Franco Giuliano, accompagnato dal reporter e scrittore Pino Aprile. Ma sono tanti i personaggi famosi che hanno deciso di supportare la battaglia dei treni veloci, a partire da Al Bano Carrisi, che oggi non è arrivato in Molise solo perché già a Sanremo per il Festival. Al Bano si è però collegato in diretta telefonica con la Regione.
“Presto registrerò una canzone per poter urlare la mancanza di attenzione nei confronti della gente del Sud – ha detto il cantante di Cellino San Marco – siamo tutti italiani allo stesso modo e non è più possibile tollerare di essere considerati il fanalino di coda del nostro Paese. Finora – ha aggiunto Al Bano – abbiamo avuto tanta pazienza. Ma adesso la pazienza è finita e dobbiamo ottenere dal governo l’impegno a garantire la realizzazione di questa importante infrastruttura”.
Non ne parlerà a Sanremo – il governatore Toma glielo aveva suggerito – ma Al Bano continuerà a fare da volto all’iniziativa. Proprio dal governatore del Molise è invece partita l’idea di riportare la questione all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni, chiedendo anche l’audizione di una delegazione dei promotori della campagna nazionale.
“Una compensazione sotto forma di perequazione infrastrutturale, da parte del governo”, l’ha definita Toma. Che significa costruire binari, sui quali far transitare i treni veloci. Che in altre regioni italiane sfiorano anche i 300 chilometri orari. Quasi tre volte tanto la velocità che si raggiunge in Molise.
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