Respinta la riproduzione realizzata dall’associazione di promozione sociale PrHomo e annunciata la presentazione a breve di una ricostruzione del bambino ad alto valore scientifico


ISERNIA. Il cartoon Janka, personaggio realizzato dall’associazione di promozione sociale PrHomo, composta da professionisti, con il fine di rappresentare il sito archeologico La Pineta di Isernia, non è condiviso dalla Direzione Musei Molise, che – con una nota ufficiale – esprime il proprio dissenso, anticipando di aver pronta una ricostruzione ufficiale che presto sarà presentata al pubblico.

“Questa Direzione Regionale Musei – recita il comunicato – si dissocia totalmente da un’operazione che propone al mondo un’immagine che, in modo del tutto arbitrario, vuole identificarsi con l’Homo heidelberghensis di Isernia, rappresentandolo con attributi inesatti e fantasiosi, come la lancia, il vestito e l’osso tra i capelli, e che in alcun modo quest’Ufficio ritiene accettabile per rendere visibili i risultati di un lavoro di scavo e ricerca che dura da oltre 40 anni e che restituisce tutt’altre informazioni.
Alla luce di quanto sopra, appare quanto mai inopportuna la pubblicazione dell’immagine del bambino che si sovrappone a quella che questa Direzione Regionale sta per esporre nel Museo Nazionale del Paleolitico, fatta realizzare su basi scientifiche e su dati inconfutabili forniti dall’Università di Ferrara, dalla nota paleo-artista francese di fama internazionale Elisabeth Daynès”.

“Questa pubblicazione intempestiva – ancora la dura nota – avrà infatti come unico e deleterio risultato la sovrapposizione delle immagini di due bambini diversi, che andrebbe a generare solo confusione negli utenti e non gioverebbe certo all’immagine del Museo e della città tutta. Al contrario, la ricostruzione del bambino di Isernia che questa Direzione sta portando avanti da tempo non è un personaggio ma il frutto di una operazione altamente scientifica e all’avanguardia, condotta sulla base di anni di studi da un team di ricercatori, archeologi, biologi e docenti universitari che hanno ricostruito le sembianze del bambino partendo da un dentino, sulla base di precise conoscenze e interpolando centinaia di dati, notizie e scoperte avvenute in tutto il mondo. Del risultato di questo imponente lavoro di ricerca tutta la comunità isernina potrà essere orgogliosa in quanto si tratta di un’operazione altamente scientifica che non ha bisogno di alcuna ‘costruzione di una rinnovata identità culturale’, in quanto essa stessa è unica nel suo genere, esclusivamente identitaria del sito di Isernia La Pineta, non banale ma anzi metodologicamente apprezzata da tutta la comunità scientifica e non. Non già dunque un’invenzione o una creazione artistica arbitraria […] Così come il nome da dare al bambino, seppure possa assecondare esigenze di marketing, non può prescindere dai necessari riferimenti scientifici […]”.

“Pertanto, considerato che negli articoli di stampa è riportato che il prodotto è stato messo a disposizione del Comune di Isernia, – conclude la nota della Direzione regionale Musei Molise rappresentata dal prof. Leandro Ventura e del direttore del Museo Nazionale del Paleolitico Enza Zullo – si auspica che l’Amministrazione comunale prenda pubblicamente le distanze da questa operazione e da altre simili che potranno avanzarsi, in attesa della consegna della ricostruzione ufficiale del bambino di Isernia, anche in vista della candidatura della città a Capitale italiana della cultura 2021 alla cui buona riuscita certo non gioverebbe la situazione descritta.
Contestualmente, si invita l’Associazione PrHomo, a smentire pubblicamente ogni riferimento del loro prodotto al bambino del Paleolitico di Isernia e a togliere dal cartone animato qualsiasi riferimento al ritrovamento archeologico di Isernia La Pineta”.

 

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